“SOLO IL 36% DEI QUADRI DIRETTIVI È DONNA”

Il segretario generale aggiunto della Fabi, Mattia Pari, a un convegno sul middle management alla Camera dei deputati: c’è una questione di genere ancora non risolta

“SOLO IL 36% DEI QUADRI DIRETTIVI È DONNA”

«I quadri direttivi nel nostro settore rappresentano circa il 43% della forza lavoro con contratto Abi, in alcuni importanti gruppi bancari anche di più, e circa il 30% nelle banche di Credito Cooperativo. Il 50% di questi ha l’età compresa tra i 51 e 60 anni. Esiste, tuttavia, ancora un importante problema di genere, visto che di questi quadri direttivi soltanto il 36,8% è rappresentato da donne. I dati ci dicono due cose: Il forte radicamento dei quadri nel settore e la presenza di una questione di genere ancora non risolta. Le donne sono infatti sottorappresentate nonostante ormai nel settore ci sia un rapporto di parità uomo/donna. A cosa è dovuto: arrivo delle donne nel settore in colpevole ritardo, cultura patriarcale, le stesse difficoltà culturali che ancora riscontriamo nel Paese e carichi famigliari ancora in capo alle donne. Per dimostrarlo basta leggere i dati dei part-time del settore che sono nella quasi totalità riconosciuti alle donne».

 

Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Fabi, Mattia Pari, intervenendo al convegno sul ruolo del Middle Management nell’evoluzione delle imprese e della pubblica amministrazione che si è tenuto oggi alla Sala Matteotti della Camera dei Deputati e organizzato dal Cesmal.

«Importanti cambiamenti sono intervenuti in tema di politiche del credito. Le autonomie ridotte in materia di concessione del credito in questi anni ai titolari delle filiali rispondo a logiche e regole europee e processi di automazione (algoritmi). Questo determina la marginalità della figura del quadro direttivo di filiale che conosce profondamente la clientela nel territorio e che poteva riconoscere credito a chi ne aveva bisogno con garanzie più contenute, perché era certo della restituzione. Anche le regole sul recupero del credito è un tema rilevante. La gestione del credito deteriorato sul territorio e in capo ai bancari consente di avere politiche meno aggressive. È importante che le rigorose regole europee trovino una sintesi con la possibilità di aiutare chi ha più bisogno» ha aggiunto Pari.

Roma, 15 maggio 2024

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