ORARIO DI LAVORO RIDOTTO, L’AUDIZIONE DI PARI E CITTERIO IN PARLAMENTO

La Camera dei Deputati esamina tre proposte di legge sulla riduzione delle ore settimanali. L’accordo in Intesa Sanpaolo con i sindacati. I rappresentanti Fabi in Commissione Lavoro.

ORARIO DI LAVORO RIDOTTO, L’AUDIZIONE DI PARI E CITTERIO IN PARLAMENTO

Il segretario generale aggiunto Mattia Pari e il coordinatore Fabi in Intesa Sanpaolo Paolo Citterio hanno partecipato all’udizione in Commissione Lavoro in merito all’accordo firmato nel primo Gruppo bancario italiano sulla riduzione dell’orario settimanale di lavoro. In discussione alla Camera, infatti, ci sono tre proposte di legge sull’argomento.

«Nell’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale abbiamo ridotto l’orario di lavoro standard settimanale da 37,30 ore a 37, con anche un aumento economico degli stipendi nel settore oltre il 70% delle lavoratrici e dei lavoratori è iscritta ad un sindacato e, pertanto, pensiamo che le volontarie scelte individuali vadano comunque collocate nella tutela di un accordo collettivo che non lasci sole le persone e la riduzione dell’orario di lavoro non può essere rapportato al tema della produttività o del lavoro per obiettivi. Al di là degli indici di bilancio, si rischia di creare distorsioni. Infatti se alcune banche identificano la produttività con la vendita di prodotti finanziari (cd. fenomeno delle pressioni commerciali, che c’è nel comparto) rischiamo di rivivere alcuni degli scandali economici che hanno coinvolto il settore bancario in passato. I mestieri non possono essere ridotti a mera quantità, in particolare quelli di consulenza. Distinguiamo la maggiore ricchezza delle aziende o lo sviluppo tecnologico, che devono essere distribuite anche con una riduzione dell’orario di lavoro, dalla produttività; la riduzione dell’orario di lavoro è fortemente collegata all’organizzazione del lavoro che si dà un’azienda (e che molte banche rivendicano gelosamente), occorre fornire un maggiore peso negoziale al sindacato per incidere in maniera rilevante su questo tema e attivare importanti politiche di riduzione dell’orario di lavoro».

Questi i punti principali dell’intervento del segretario generale aggiunto, Mattia Pari, cui ha fatto seguito quello del coordinatore Paolo Citterio: «In Intesa Sanpaolo abbiamo sperimentato nuove modalità organizzative al fine di arrivare alla cosiddetta conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Quindi smart working e settimana corta. In entrambi i casi la sintesi è stata frutto di una lunga trattativa per gestire le diverse esigenze dell’azienda in rapporto alle differenti modalità di lavoro dei colleghi. Se infatti per i 35mila lavoratori delle direzioni è più semplice una modulazione diversa dei tempi di lavoro, altrettanto non può dirsi per gli altri 35mila colleghi della rete. Il sindacato, al fine di non creare disparità di trattamento con lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, ha stimolato l’azienda a trovare soluzioni condivise, creando spazi per una sperimentazione che possa risolvere tali disparità. Domani avremo un incontro con l’azienda proprio per tirare le fila della situazione».

Roma, 12 giugno 2024

“MPS PUÒ RESTARE AUTONOMA, SE IL MEF VENDE IL 2 LUGLIO PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO”

30/06/2024 |

“MPS PUÒ RESTARE AUTONOMA, SE IL MEF VENDE IL 2 LUGLIO PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO”

Le dichiarazioni del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, all’Ansa, riprese da Quotidiano Nazionale …

ACCORDO SU INQUADRAMENTI E FIGURE PROFESSIONALI IN CRÉDIT AGRICOLE ITALIA

28/06/2024 |

ACCORDO SU INQUADRAMENTI E FIGURE PROFESSIONALI IN CRÉDIT AGRICOLE ITALIA

Intesa raggiunta a 20 anni di distanza dall’ultima sul medesimo argomento. Il segretario nazionale Fabi, …

DEUTSCHE BANK, INTERROTTE LE TRATTATIVE

28/06/2024 |

DEUTSCHE BANK, INTERROTTE LE TRATTATIVE

La Fabi e gli altri sindacati contro l’azienda: carenza di …