PER LE BANCHE +3% NEL 2024 GLI ACQUISTI DI TITOLI DI STATO

Analisi&Ricerche Fabi. Cresce la quota di debito pubblico italiano detenuta dal settore bancario: nei portafogli degli istituti 651 miliardi di euro di bot e btp, in crescita di oltre 19 miliardi nei primi 6 mesi dell’anno.

PER LE BANCHE +3% NEL 2024 GLI ACQUISTI DI TITOLI DI STATO

Analisi&Ricerche Fabi. Cresce la quota di debito pubblico italiano detenuta dal settore bancario: nei portafogli degli istituti 651 miliardi di euro di bot e btp, in crescita di oltre 19 miliardi nei primi 6 mesi dell’anno.

 

 

PER LE BANCHE +3% NEL 2024 GLI ACQUISTI DI TITOLI DI STATO

Cresce la quota di debito pubblico italiano detenuta dal settore bancario: nei portafogli degli istituti 651 miliardi di euro di bot e btp, in crescita di oltre 19 miliardi nei primi 6 mesi dell’anno.

Acquisti massicci di titoli di Stato italiani da parte delle banche del Paese: a giugno scorso l’ammontare di debito pubblico detenuto dal settore bancario potrebbe aver superato i 651 miliardi di euro, pari al 22,1% dei complessivi 2.948 miliardi. Tra gennaio e giugno 2024, gli istituti di credito hanno aumentato gli acquisti in titoli italiani per un 19,2 miliardi (+3%). Il dato comprende le sottoscrizioni effettuate da tutti gli intermediari finanziari. Siamo ancora lontani dal record di aprile 2020, quando le banche italiane, con 87 miliardi di euro di bot e btp in pancia, detenevano quasi il 28% dei 2.570 miliardi di debito pubblico italiano. Dopo il picco di quattro anni fa, si è registrata una repentina discesa, un lungo percorso di disinvestimento che ha visto scendere l’ammontare di titoli di Stato custoditi nei portafogli degli istituti di credito. A pesare, sulla “fuga” dal debito italiano da parte delle banche, erano state le incertezze economiche a livello globale post pandemia, la guerra in Ucraina e, poi, la corsa dei tassi d’interesse: tre fattori che avevano fatto salire il grado di rischio negli investimenti in paesi con le finanze pubbliche in bilico.

Il record, in termini assoluti, era stato raggiunto, invece, a giugno 2022 con 712 miliardi (25,7% del totale di 2.772), mentre il fondo è stato toccato all’inizio di quest’anno. A gennaio le obbligazioni emesse dal Tesoro comprate dalle banche ammontavano a poco più di 632 miliardi, pari al 22% di 2.849 miliardi. Nei quattro mesi successivi la quota è rimasta pressoché identica, ma la quantità di bot e btp rilevata dal settore bancario è cresciuta con una significativa progressione: 636 miliardi a febbraio (22,1% di 2.871 miliardi), lieve contrazione a marzo con 632 miliardi (21,9% di 2.849 miliardi), poi di nuovo in salita ad aprile (639 miliardi) al 22% di 2.906 miliardi e stabile a maggio (oltre 641 miliardi) al 22% di 2.918 miliardi. È possibile stimare che il dato di giugno, non ancora ufficializzato da Tesoro e Banca d’Italia, si attesti a poco più di 651 miliardi, pari al 22,1% di 2.948 miliardi. Vorrebbe dire che nel primo semestre del 2024, le banche italiane hanno acquistato 19,2 miliardi in più: un balzo in avanti di oltre il 3% che lascia immaginare una strategia d’investimento simile anche in futuro.

Borsa: brilla il comparto bancario europeo, a Milano in luce Pop Sondrio (+1,9%)
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 30 ago – Brilla il comparto bancario europeo, con il sottoindice di settore tra i migliori del Vecchio Continente (+0,7%). Sul Ftse Mib (+0,6%) si posizionano in cima al listino Banca Popolare di Sondrio (+1,9%) e Bper (+1,6%). Acquisti anche su Mps (+1,3%) e Banco Bpm (+1,1%). A Parigi in luce Credit Agricole (+2%) e Bnp Paribas (+0,8%), più timida a Francoforte Deutsche Bank (+0,5%). A Madrid Santander mette a segno un +0,6% e Bbva un +0,5%.

Il settore ha già scontato il fatto che le Banche centrali si avviano a tagliare i tassi, ma la nuova convinzione che la Fed procederà con una sforbiciata di 25 punti, invece dei 50 ipotizzati nelle scorse settimane, infonde fiducia agli istituti di credito. I dati positivi dell’economia, con il Pil Usa del secondo trimestre rivisto in rialzo, contribuiscono ad aumentare il clima positivo. Nonostante i tassi in calo implichino meno ricavi per gli istituti di credito, un’economia forte riduce i crediti deteriorati e quindi implica meno rischi di rallentamento economico. Tra le strategie per affrontare l’inversione della politica monetaria, c’è anche quella di aumentare il portafoglio dei titoli stato. Come riportato dal Messaggero, che riprende una rielaborazione di FABI sui dati di Banca d’Italia relativi a giugno 2024, le banche italiane hanno aumentato l’acquisto dei titoli di stato con una giacenza nei bilanci di circa 651 miliardi. Secondo i dati, nel primo semestre dell’anno le banche italiane hanno acquistato 19,2 miliardi in più, con un incremento di oltre il 3%. “A nostro avviso – dicono gli analisti di Intermonte -, il crescente acquisto di titoli di stato è un trend che continuerà e, secondo noi, continuerà a crescere anche l’ammontare, siccome per le banche è il modo migliore per bloccare un certo livello di interessi attivi, in vista dei tassi prossimamente in discesa”.

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