TASSI BASSI, CRESCONO I RISPARMI IN SICILIA

Uno studio della Fabi sull’incremento di mutui e prestiti delle famiglie siciliane dopo il taglio del costo del denaro degli ultimi mesi. Boom di acquisto di titoli di Stato e altri strumenti finanziari: in 12 mesi aperti più di 15 mila conti correnti in tutta la regione. Il report sul quotidiano La Sicilia e sul web

TASSI BASSI, CRESCONO I RISPARMI IN SICILIA

La Sicilia ha saputo reagire all’impennata di inflazione e all’aumento dei tassi di interesse che hanno caratterizzato il 2023, aumentando i propri risparmi e, in controtendenza al resto del paese, accendendo nuovi mutui e prestiti. A fine marzo 2024, la ricchezza finanziaria delle famiglie siciliane è infatti aumentata di 4,9 miliardi di euro, superando così gli 81 miliardi: 81,4 miliardi, rispetto ai 76,5 miliardi di fine 2022.

 

Un incremento del 6,4% fortemente trainato dalla crescita a doppia cifra di titoli di stato, bond, azioni e fondi di investimento nel portafoglio medio dei siciliani (+4,5%), superiore alla media italiana (+30,9%) e che ha ampiamente compensato il calo complessivo dei depositi. Nei 15 mesi considerati, questi sono diminuiti di 1,7 miliardi in tutta la Regione (-2,9%), calo che, in termini percentuali, è comunque inferiore alla media del paese (-4,9%). Palermo risulta, sia in termini assoluti che percentuali, la provincia con gli incrementi più marcati: i risparmi sono aumentati da 19,4 miliardi nel 2022 a 20,8 miliardi. L’incremento di 1,4 miliardi (+7,1%) è caratterizzato dall’aumento della raccolta indiretta (titoli di stato, fondi di investimento, azioni, bond) di 1,8 miliardi ( +33,5%) e da un calo di 438 miliardi circa dei depositi( -3,1%). Anche nella provincia di Catania, se nel 2022 i risparmi delle famiglie ammontavano a 16,2 miliardi di euro, a fine marzo 2024 valevano 17,3 miliardi, con un incremento di 1,1 miliardi che rappresenta un +6,9%. Anche nel catanese protagonisti sono stati titoli di stato, fondi di investimento, azioni e bond che hanno segnato un +37,7%, mentre i depositi hanno segnato un –2,6%. A Messina si è registrato un incremento pari a 646 milioni di euro, portando i risparmi complessivi delle famiglie della provincia da 11,4 miliardi nel 2022 a superare i 12 miliardi (+5,7%).

Il valore di titoli di stato, fondi ,azioni e bond è aumentato di 861 milioni(+31,5%), mentre i depositi in conto corrente sono calati di circa 215 milioni (-2,5%).Ad Agrigento, l’aumento della ricchezza finanziaria delle famiglie è stato di 460 milioni, dai 6,9 miliardi a 7,3 miliardi, con un incremento percentuale del 6,7% dovuto anche in questo caso al forte all’aumento della raccolta indiretta, che ha segnato un +608 milioni (+7,3%), mentre i depositi registrano una riduzione di 148 milioni, pari a –2,8%. La provincia di Trapani ha visto accrescere i propri risparmi di 342 milioni, da 5,8 a 6,2 miliardi di euro (+5,8%). Più lieve la flessione dei depositi, che segna un – 98 milioni in valore assoluto e –2,3% in percentuale, così come meno accentuato è stato l’aumento dei titoli finanziari: +439 milioni, pari ad un +28,7%, il valore percentuale più basso tra tutte le province. A Siracusa il volume dei risparmi è passato da 5,5 miliardi di euro circa a fine 2022, a 5,7 miliardi circa nel primo trimestre 2024, registrando un aumento di 261 milioni di euro (+4,8%), risultato di un incremento della raccolta indiretta pari a 437 milioni (+33,1%) e di un decremento dei depositi di 176 milioni (-4,2%). In provincia di Ragusa la ricchezza finanziaria si è attestata a circa 4,8 miliardi di euro, con in incremento di 269 milioni rispetto ai 4,5 miliardi nel 2022 (+6%). Le famiglie ragusane registrano il maggior incremento percentuale di valore della raccolta indiretta: i titoli di stato, fondi, azioni e bond sono infatti aumentati del 42,9%, pari ad un aumento in valore assoluto di 353 milioni, mentre i depositi hanno segnato un calo di 84 milioni circa, pari a –2,3%. A Caltanissetta si è registrato un aumento di 241 milioni di euro, portando i risparmi complessivi da 4,4 miliardi a 4,7 miliardi circa (+5,4%). Anche in questa provincia, la raccolta indiretta ha registrato un importante aumento pari a 386 milioni (+35,1%), a fronte di un calo dei depositi di 145 milioni (-4,3%), il dato percentuale più accentuato della regione. Dal punto di vista del credito ai privati, le province della Trinacria si pongono in controtendenza rispetto al resto del paese: se a fine marzo 2024 in Italia si rileva una contrazione media di mutui e prestiti alle famiglie, al netto delle sofferenze, dello 0,7%, la Sicilia vede un incremento, seppur lieve, di circa 115 milioni di euro (0,4%), passando quindi dai 30,7 miliardi di fine 2022 a 30,8 miliardi a fine primo trimestre 2024. L’aumento non risulta però distribuito su tutti i territori: mentre Catania può vantare un incremento di oltre 123 milioni (+1,7%), Trapani di 18 milioni (+0,8%), Siracusa di 16 milioni (+0,6%) e Palermo di 27 milioni (+ 0,3%), le atre province virano in segno negativo. Messina segna infatti in calo di 20 milioni (0,5%), Agrigento di 21 milioni (-1,2%), la provincia di Caltanissetta, con un calo di 17,4 milioni segna il dato peggiore in termini percentuali (-1,4%).

I RISPARMI E INVESTIMENTI IN SICILIA PROVINCIA PER PROVINCIA

Il 2023 e i primi mesi del 2024 hanno visto aumentare la ricchezza finanziaria detenuta dalle famiglie siciliane fino a raggiungere e superare gli 81 miliardi di euro rispetto ai 76,5 miliardi del 2022, con un incremento percentuale complessivo del 6,4%, risultato di un aumento sostanziale del valore dei titoli finanziari. Titoli di Stato, fondi di investimento, bond, azioni, sono passati infatti da 18,9 miliardi a 25,5 miliardi, con un aumento di oltre 6,5 miliardi in soli 15 mesi (+34,5%). I depositi al contrario registrano una leggera flessione, pari a –1,7 miliardi, attestandosi intorno ai 56miliardi rispetto ai 57,6 miliardi di fine 2022 (-2,9%). Le diverse performance di depositi e raccolta indiretta ridisegnano la composizione del portafoglio finanziario medio delle famiglie siciliane: se nel 2022 i depositi rappresentavano oltre il 75% dei risparmi, a marzo 2024 tale percentuale è scesa al di sotto del 70%. Specularmente, BTP, fondi, azioni e obbligazioni hanno aumentato il loro peso nella composizione del portafoglio finanziario dei siciliani passando dal 24,7% al 31,3%, complici sicuramente gli ottimi risultati dei mercati finanziari nel 2023 ma anche frutto delle scelte di investimento volte a cercare rendimenti finanziari più performati per contrastare così caro vita e inflazione. Palermo ha registrato il maggior incremento nei risparmi complessivi, sia in termini assoluti che in termini percentuali. Se i depositi hanno subito una contrazione di 438 milioni di euro (-3,1%), questa è stata ampiamente compensata dall’aumento dei prodotti finanziari di 1,8 miliardi, segnando un + 33,5%. Al finire del primo trimestre 2024 quindi, l’ammontare dei depositi detenuti dai palermitani ammontava a 13,5 miliardi di euro, la raccolta indiretta a 7,3 miliardi e la ricchezza finanziaria complessiva a 20,8 miliardi di euro circa, pari a +7,1% rispetto all’anno precedente. Catania e provincia hanno segnato un aumento dei risparmi pari a 1,1 miliardi di euro circa, passando da 16,2 miliardi a 17,3 miliardi circa al marzo 2024. In termini percentuali, l’aumento è pari al 6,9%, al di sopra della media regionale, anch’esso dovuto al forte aumento della raccolta indiretta, che da 3,8 miliardi nel 2022 è arrivata a quasi 5,3 miliardi di euro, con un incremento percentuale del 37,7% ben al di sopra sia della media italiana che regionale. I depositi invece hanno subito un calo di 323 milioni, da 12,3 miliardi a 12 miliardi, -2,6% rispetto al 2022. Messina ha visto anch’essa ampliare la ricchezza finanziaria delle proprie famiglie di 646 milioni circa nei quindici mesi, con un incremento percentuale pari al 5,7%, lievemente inferiore alla media regionale che ha permesso ai risparmi complessivi di raggiungere comunque i 12 miliardi, dagli 11,4 dell’anno precedente. Alla riduzione di 215 milioni di euro di depositi, pari al –2,5%, ha fatto fronte un aumento di 861 milioni dei titoli di stato, fondi, bond e azioni (+31,5%). Al marzo 2024 quindi, i depositi messinesi ammontavano a 8,4 miliardi, mentre la accolta indiretta è arrivata a 3,6 miliardi. Agrigento conferma le tendenze delle altre province, segnalando un aumento dei risparmi complessivi da 6,8 miliardi nel 2022 a 7,3 miliardi a fine marzo 2024, una crescita di 460 milioni in valore assoluto e un +6,7% che è il risultato della contrazione dei depositi, da 5,2 miliardi a 5,1 (-2,8%) e di una importante espansione degli altri prodotti finanziari, che da 1,6 miliardi sono arrivati a superare i 2,2 miliardi, con un aumento di 608 milioni, pari a +37,3% sull’anno precedente. Trapani ha registrato nello stesso periodo un aumento della ricchezza finanziaria dei privati di 342 milioni, raggiungendo quasi 6,2 miliardi, dai 5,8 miliardi di fine 2022.L’incremento in percentuale, di +5,8% risulta leggermente inferiore alla media regionale. Nonostante il calo dei depositi sia stato effettivamente limitato, pari a –98 milioni circa, che corrispondono a –2,3%, l’incremento della raccolta indiretta, di 342 milioni, pari a +28,7% è stato meno significativo che nelle altre province. Sul finire del primo scorcio del 2024 quindi, le famiglie trapanesi detenevano 4,2 miliardi di depositi e quasi 2 miliardi di prodotti della raccolta indiretta. Siracusa ha riportato, nei quindici mesi considerati, un aumento dei risparmi di 261 milioni, da 5,5 a 5,7 miliardi di euro, pari a +4,8% in termini percentuali, dovuto principalmente alla contrazione dei depositi di 176 milioni circa, da 4,1 a meno di 4 miliardi, consistente in un –4,2% che è stato comunque compensato dall’incremento dei BTP, fondi, azioni e obbligazioni detenute in portafoglio di oltre 437milioni, da 1,3 miliardi nel 2022 a 1,7 miliardi (+33,1%). Ragusa ha riscontrato una crescita complessiva della ricchezza finanziaria delle famiglie di 269 milioni di euro, da 4,5 miliardi a 4,8 miliardi a fine marzo 2024. L’incremento percentuale del 6% è imputabile all’aumento, in termini percentuale è il più elevato tra tutte le province siciliane (+42,9%), della raccolta indiretta. Se infatti i depositi sono diminuiti in maniera contenuta, di 84 milioni, – 2,3%, attestandosi a poco meno di 4 miliardi, titoli di stato e altri titoli di capitale e di debito sono aumentati di 353 milioni, da 822 milioni a quasi 1,1 miliardi. Caltanissetta ha segnato anch’essa uno sviluppo dei risparmi complessivi, da 4,4 miliardi nel 2022, a 4,7 miliardi circa. Un aumento percentuale del 5,4%, lievemente frenato da un calo dei depositi superiore alla media regionale, pari a –4,3%, corrispondenti a 145 milioni circa. I depositi ammontavano, a fine marzo 2024, a scarsi 3,2 miliardi, rispetto agli oltre 3,3 miliardi registrati nel 2022. La raccolta indiretta, seguendo la tendenza delle altre province, è passata da 1,1 milioni a 1,5 miliardi, registrando un incremento di 386 milioni (+35,1%). Enna conferma le tendenze delle altre province riportando un aumento dei risparmi di 134milioni di euro circa, da 2,5 a 2,6 miliardi (+5,5%) anche in questo caso ascrivibili al forte aumento del portafoglio di BTP, azioni, bond e fondi di investimento. Infatti, mentre i depositi hanno segnato un decremento di circa 40 milioni, pari a –2,9% rispetto al 2022, la raccolta indiretta è aumentata di 174milioni circa, passando da 495 milioni a 669 milioni di euro nel 2023 (+35,2%).

LA STRETTA DEL CREDITO NON TOCCA LA SICILIA: EROGATI ALLE FAMIGLIE 115 MILIONI

In controtendenza con il resto del paese, il credito alle famiglie siciliane non si è arrestato ed ha segnato invece un ulteriore lieve aumento rispetto ai periodi precedenti. Nel 2022 i mutui e prestiti concessi ai privati in Sicilia ammontavano, al netto delle sofferenze, a 30,77 miliardi di euro, mentre a fine marzo 2024 misuravano 30,78 miliardi L’incremento, pari ad un +0,4% non è forte, né tanto meno omogeneo sui vari territori, ma denota il mantenimento della tendenza allo sviluppo del credito registrato negli anni, mentre in Italia il volume dei prestiti alle famiglie nello stesso periodo è calato dello 0,6%. L’effetto della serie di aumenti del costo del denaro operato dalla BCE, che ha comportato il conseguente aumento dei tassi di interesse su mutui, credito al consumo e prestiti personali, non ha avuto un effetto restrittivo nel complesso della regione siciliana, anche se l’aumento registrato è stato molto più contenuto degli anni passati e non ha riguardato tutte le province indistintamente. Se si analizzano i dati nel dettaglio, infatti, risalta l’incremento di 123 milioni registrato nella provincia di Catania, che salgono nello stock  da 7,7 miliardi a 7,8 miliardi, pari a +1,7%. Risultano positivi anche i dati riguardanti le province di Trapani, Siracusa e Palermo, mentre tutte le altre hanno riportato un decremento nei volumi dei prestiti ai privati. A Trapani, infatti, l’ammontare di mutui e prestiti alle famiglie ha registrato un aumento di 18 milioni di euro circa, da 2,38 a 2,4 miliardi nel 2023, apri a +0,8%. La provincia di Siracusa ha visto un incremento dello stock di 16 milioni di euro, un +0,6%, mentre Palermo si è mantenuta praticamente stabile, riportando un incremento di 27 milioni di euro, che rappresenta lo 0,3% del montante prestiti complessivo concesso alle famiglie consumatrici. Tra le province che segnano un calo delle consistenze, Ragusa ha limitato la diminuzione dello stock a 4 milioni di euro circa, pari allo 0,2%. Anche  Messina ha registrato solo una lieve riduzione passando da 3,9 miliardi nel 2022 a 3,87 nel primo trimestre 2024, con un decremento di 20 milioni di euro, pari a – 0,5%. A Ragusa invece la diminuzione dello stock risulta di 4 milioni circa, pari allo 0,2%.  Più accentuato il calo nella provincia di Agrigento, dove i mutui e i prestiti hanno riportato un calo di 21,4 milioni, passando da 1,8 miliardi a 1,79 miliardi anno su anno, pari a –1,2%. A Enna, i prestiti ai privati sono diminuiti di 8,3 milioni, attestandosi a 642 milioni a fine primo trimestre 2024, rispetto ai 650 milioni del 2022 (-1,3%). Il decremento più rilevante, in termini percentuali, pari a – 1,4%, è stato però registrato nella provincia di Caltanissetta, dove una diminuzione di 17 milioni ha portato lo stock da 1,24 miliardi a 1,23 miliardi.

NEL 2023 APERTI OLTRE 15MILA NUOVI CONTI CORRENTI IN SICILIA

Il 2023 siciliano si è chiuso in positivo anche per quel che riguarda il saldo dei conti correnti attivi che ammontavano a 2.186.677 milioni a fine 2022 e sono saliti a 2.201.799 nel 2023, con una crescita netta di 15.122 unità, pari a + 0,69%. In valore assoluto la provincia più attiva è stata quella di Catania, che con un incremento di 4.582, ha raggiunto i 474.939 conti correnti, dai 470.357 dell’anno precedente (+0,97%). A dimostrazione della vivacità del territorio siciliano, importante è stato anche l’aumento di 3.862 conti ad Agrigento e provincia, pari ad un +2,04%, che ha fatto chiudere il 2023 con un numero complessivo di rapporti attivi di 193.100, rispetto i 189.238 dell’anno precedente. Saldo positivo anche per il capoluogo siciliano, che ha visto aumentare il numero dei conti correnti da 536.978 a 539.722 in 12 mesi, con una crescita di 2.744 unità, pari a +0,51%. In termini percentuali riesce a fare meglio Ragusa, che incrementa di 2.433, pari all’ 1,44% i conti attivi, da 168.928 a 171.361. Anche la provincia di Siracusa registra una buona crescita, di 1.371 conti, passando da 174.336 a 175.707 (+0,79%). Più contenuti gli aumenti a Messina e Trapani: a Messina e provincia sono stati aperti nel complesso 751 nuovi conti (+0,29%), da 257.831 a 258.582, mentre Trapani si mantiene praticamente stabile con un aumento di 179 conti, da 205.212 a 205.391 (+0,09%). Le uniche due province che segnano una leggera flessione sono Caltanissetta e Enna, che perdono 630 e 170 conti correnti, pari rispettivamente allo 0,54% e 0,26%.

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