«Con questo accordo firmato oggi abbiamo voluto dare le prime risposte di tutela a fronte di una trasformazione digitale che avrà forti impatti sul modo di fare banca nei prossimi anni. Abbiamo pensato sia a quei colleghi che potranno accedere ai prepensionamenti (4.000 persone) sia ai colleghi che rimangono a svolgere il proprio lavoro in Intesa Sanpaolo (65.000 persone). Abbiamo infatti posto le basi per nuove modalità di svolgimento della formazione, abbiamo creato un Comitato sulla trasformazione digitale con compito di monitorare i reali cambiamenti in atto, abbiamo confermato il processo di estensione di smart working e settimana corta 4×9 per tutti i colleghi delle filiali e abbiamo previsto un progetto di Benessere organizzativo» commenta il coordinatore Fabi nel gruppo Intesa Sanpaolo, Paolo Citterio.

Tra le altre novità, viene rafforzato il ruolo strategico che la formazione assume nell’ambito della trasformazione digitale. Le parti avvieranno il confronto sulla materia a partire dal mese di novembre 2024 per definire congiuntamente principi, contenuti e percorsi, approfondendo l’individuazione di ulteriori modalità utili a favorirne la fruizione anche in modalità flessibile. Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro e il benessere organizzativo, poi, è stata ribadita la necessità di una transazione digitale rispettosa e attenta ai colleghi rafforzando i modelli organizzativi che favoriscono la conciliazione di tempi di vita e di lavoro, determinando anche favorevoli impatti sull’ambiente e sulla mobilità delle persone, fermo restando il diritto alla disconnessione.

Nell’ambito della trasformazione digitale assume particolare valenza la tutela e la promozione della salute, ampliando attraverso specifico accordo (che verrà definito successivamente) le misure di protezione previste dalla normativa vigente, ivi comprese le attività di sorveglianza sanitaria prevista dal D.Lgs. n. 81/2008 per i videoterminalisti. Verranno monitorati gli strumenti adottati nell’ambito degli accordi in materia di evoluzione dell’organizzazione del lavoro – ad esempio il lavoro flessibile e settimana corta 4×9 – con l’obiettivo di ampliarne la fruizione e garantirne l’utilizzo da parte di tutti i colleghi delle filiali che intendano volontariamente farvi ricorso. È stata inoltre condivisa la necessità di ricercare soluzioni in materia di mobilità territoriale e professionale che possano permettere maggiore evidenza del percorso di selezione interno e nuove possibilità di manifestare la volontà individuale di cambiamento della mansione.

Milano, 23 ottobre 2024