ASSALTI AI BANCOMAT, LA FABI DI PALERMO TORNA A CHIEDERE MAGGIORE SICUREZZA
Continua l’escalation di attacchi agli Atm siciliani. Lo denuncia su web e sull’agenzia Ansa il dirigente nazionale e e responsabile Salute e Sicurezza della Federazione, Gabriele Urzì. «Serve un intervento deciso da parte delle banche per porre fine a queste scene da film»
Continua l’escalation di attacchi agli Atm siciliani. Lo denuncia su web e sull’agenzia Ansa il dirigente nazionale e e responsabile Salute e Sicurezza della Federazione, Gabriele Urzì. «Serve un intervento deciso da parte delle banche per porre fine a queste scene da film»
Fabi, per colpi ai bancomat serve investire in sicurezza
Fabi, per colpi ai bancomat serve investire in sicurezza (ANSA) – PALERMO, 09 NOV – L’ultimo episodio si è registrato oggi ai danni di Unicredit a Trecastagni. La “banda della spaccata”, come qualcuno ormai la definisce, ha colpito ancora. “La tecnica ormai è collaudata: i malviventi utilizzano un veicolo come ariete per sfondare l’ingresso della Banca e sottrarre il bancomat causando anche ingenti danni alle strutture. Sorprendono le modalità dei colpi e la sfrontatezza dei rapinatori in quanto la banda anche questa volta ha bloccato alcune strade di accesso per ostacolare l’intervento delle Forze dell’Ordine e garantirsi la fuga”, dice Gabriele Urzì”, dirigente nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezza Fabi PALERMO. Gli ultimi colpi il 2 ottobre in Piazza Umberto I a Raddusa. Il 19 ottobre a Vizzini erano state prese di mira una filiale di Unicredit e una della Banca Agricola Popolare di Ragusa, nella centralissima Via Vittorio Emanuele. Nella mattina del 2 novembre poco dopo le 5, la filiale Unicredit di Scordia, in pieno centro. Poche ore prima, un colpo molto simile si è verificato a Mirabella Imbaccari nel cuore della notte. Questa volta è stata presa di mira la Banca Agricola Popolare di Ragusa con lo stesso modus operandi, con distruzione del bancomat e denaro sottratto. “Come risulta evidente il fenomeno è ormai fuori controllo e localizzato in provincia dove è più facile farla franca. Invece di sbandierare le grosse cifre spese per la sicurezza, si investa di più nella prevenzione e si dotino le agenzie di tecnologia avanzata ma, soprattutto, si incrementi la vigilanza armata, soprattutto notturna e non ci si affidi solo all’ottimo lavoro delle forze dell’ordine che già fanno miracoli con i mezzi a disposizione – afferma Urzì – Ci chiediamo fino a quando dobbiamo continuare ad assistere a queste scene da film, tenuto conto anche che le banche che continuano a registrare utili da record e possono investire massicciamente in sicurezza. Forse dobbiamo aspettare che qualcuno si faccia male davvero per vedere risolto il problema? E’ chiaro che si tratta di delinquenti senza scrupoli che non hanno paura di niente e che finora, purtroppo, agiscono indisturbati”. (ANSA). 2024-11-09 Y93-APE