IA IN BANCA, DOSSIER FABI SU WALL STREET ITALIA
Il mensile economico di investimenti dedica un lungo articolo a cura della Federazione sull’utilizzo e sull’applicazione dell’intelligenza artificiale da parte dei primi cinque istituti di credito italiani negli ultimi piani industriali
Wall Street Italia, il mensile diretto da Leopoldo Gasbarro, pubblica il report della Fabi sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e sugli investimenti da parte delle principali banche italiane in tecnologia e mezzi digitali.
Intesa Sanpaolo ha pianificato 5 miliardi di euro di investimenti nel piando industriale 2022-2025; Unicredit 3 miliardi tra il 2022 e il 2024.
Per Banco Bpm la cifra messa a bilancio per il periodo 2023-2026 è di 600 milioni; dal gruppo Bper pianificati 500 milioni nell’arco temporale che va dal 2022 al 2025, mentre ammonta a 350 milioni l’investimento di Mps (2022-2026).
Che l’intelligenza artificiale sia un’opportunità di crescita per le banche e un catalizzatore cruciale per la trasformazione digitale delle stesse è un dato certo, ma il vero strumento di competitività non può che passare per lo sviluppo delle competenze di chi ci lavora e per la riqualificazione professionale. “Il cuore pulsante dell’intelligenza artificiale non è la conquista degli spazi nell’organizzazione del lavoro, quanto il binomio perfetto tra lavoro umano e tecnologia, per massimizzare non solo la produttività e i ricavi delle banche, ma anche per migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori”.
II nodo è la formazione e le competenze. Nel solo 2023 dalle banche hanno impiegato più di 17 milioni di ore in formazione del personale, fornendo strumenti di conoscenza specifica: dall’antiriciclaggio alla compliance, passando per il digitale, sicurezza e privacy.
Roma, 13 novembre 2024