BANCO BPM, OLTRE 200 DIRIGENTI FABI A MILANO
Riunione, con grande partecipazione, di tutti i rappresentanti della Federazione nel gruppo di Piazza meda. All’incontro hanno partecipato il segretario generale Sileoni, il segretario generale aggiunto De Filippis, i segretari nazionali Ginese e Xausa.
Oltre 200 dirigenti sindacali Fabi del gruppo Banco Bpm si sono riuniti stamattina, a Milano. Una riunione che è stata l’occasione per analizzare l’andamento di Piazza Meda e per fare una panoramica sull’intero settore bancario italiano. All’incontro hanno partecipato il segretario generale, Lando Maria Sileoni; il segretario aggiunto Giuliano De Filippis e i segretari nazionali Daniele Ginese e Giuliano Xausa. Accanto a loro, sul palco, anche Piero Marioli, che ha guidato per anni la rappresentanza sindacale della Federazione nell’istituto di credito. I lavori sono stati aperti dal coordinatore Fabi nel gruppo Banco Bpm, Gianpaolo Fontana che ha illustrato, tra altro, le principali questioni attinenti le trattative in corso con l’azienda.
Sileoni ha parlato di Banco Bpm, ma ha allargato lo sguardo, nel suo intervento, alle vicende di tutto il settore e dei principali gruppi, estendendo l’analisi, puntuale e dettagliata, alla situazione macroeconomica del Paese, alla legge di bilancio, alle nuove tecnologie in banca e all’impatto dell’intelligenza artificiale.
Dopo le relazioni introduttive, la parola è passata ai rappresentanti Fabi accorsi a Milano da tutta Italia. Ne è scaturito un dibattito interessante e appassionato, che ha abbracciato tutti gli argomenti e i temi più rilevanti sia di tipo strategico, sul settore e su Piazza Meda, sia sulle questioni che interessano da vicino i lavoratori e la loro quotidianità.
Quindi parola al segretario generale aggiunto Giuliano De Filippis per le conclusioni: un’analisi lucida sul ruolo che il sindacato, e la Fabi in prima linea, deve giocare nella partita Banco Bpm. In un momento il cui il settore affronta grandi cambiamenti, quello che non può mancare è il necessario supporto ai lavoratori perché, come ribadisce sempre anche Sileoni, non possiamo delegare ad altri il nostro futuro.
Milano, 14 novembre 2024