LE CERTEZZE CHE MANCANO SULLE CRIPTOVALUTE: LO STUDIO FABI SUL MESSAGGERO
Editoriale di Angelo De Mattia sul quotidiano del gruppo Caltagirone: “In Ue disciplina ancora inadeguata. Indagine meritoria” della Federazione autonoma bancari italiani
Sagace editoriale di Angelo De Mattia, ripreso in prima pagina. Il mondo delle valute digitali, al centro dell’ultima analisi della Federazione, fa riflettere una delle penne di punta nel giornalismo economico.
Nell’Unione europea ci si è avviati per una regolamentazione che è un passo avanti, anche se la disciplina è ancora inadeguata.
In Italia, la meritoria indagine della Fabi segnala che sono 1,35 milioni i cittadini che hanno investito nelle cripto, per 2,2 miliardi di euro.
E nel resto del mondo? De Mattia, parte da alcune figure emblematiche della società moderna come Justin Sun, alla ribalta in questi giorni per aver acquistato la banana di Cattelan per la modica cifra di 6,2 milioni di dollari, ma ancor di più per averla mangiata davanti ai cronisti in conferenza stampa; Donald Trump, fresco di seconda elezione alla Casa Bianca; e Elon Musk braccio destro del Presidente degli Stati Uniti.
Cosa hanno in comune? Le criptovalute. Se Justin Sun è un ricchissimo operatore in criptovalute, Trump e Musk hanno dichiarato apertamente di voler fare degli Usa la capitale delle monete virtuali, inaugurando una nuova era della finanza.
Ma parlando chiaro, le criptovalute non sono monete, sono come le “fiche” al casinò, sono un prodotto dell’informatica, non si conosce chi le emette e perciò ne è ignota anche la controparte debitrice, infine, sono registrate su una contabilità decentrata della quale, per gli eventuali controlli, non si conoscono le chiavi di accesso.
Insomma, dice De Mattia, sono una scommessa. A volte le progettazioni del loro impiego fanno pensare a storiche campagne di raccolta, finite male, come lo schema Ponzi o il caso Giuffrè, il banchiere di Dio. A questo punto serve chiarezza, regole e controlli devono avere lo stesso carattere rigoroso pur in presenza delle oggettive difficoltà che hanno le norme e la vigilanza sulle attività finanziarie. Ciò che sta avvenendo negli Usa accentua questa necessità.
Roma, 2 dicembre 2024