SI CHIUDE A ROMA “WE ARE FABI”, IL TOUR DI SILEONI PER INCONTRARE TUTTI I TERRITORI
Milano, Bergamo, Messina, Napoli, Vicenza, Torino, Bologna, Roma sono state le otto tappe del giro d’Italia dell’organizzazione che, tra maggio e dicembre, hanno ospitato il segretario generale e la segreteria nazionale, per un confronto diretto sul settore e sulle prossime sfide del sindacato.
Roma, 5 dicembre 2024. Otto tappe per coprire l’intero territorio nazionale e permettere a tutte le dirigenti e i dirigenti sindacali della Fabi di incontrare e confrontarsi con la segreteria generale. Obiettivo: dialogo e partecipazione.
È partito il 21 maggio da Milano e si è chiuso oggi a Roma, in una sala gremita di sindacalisti, We Are Fabi, l’iniziativa rivolta alle donne e agli uomini della Fabi, di ogni ruolo e livello di esperienza, che voleva essere un momento di condivisione della segreteria nazionale con tutte le strutture provinciali della Federazione.
In alcune di queste tappe è anche stato possibile assistere ad una seconda edizione di Public speaking, dedicata allo storytelling, e tenuta dal conduttore di Canale 5, Francesco Vecchi.
Tra i temi che hanno tenuto banco, lo stato di salute delle banche italiane, l’Europa e l’Unione bancaria, l’applicazione nei gruppi del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro, sottoscritto a novembre 2023, dei 270mila dipendenti delle banche associate ad Abi, e quello per il Ccnl degli oltre 30mila addetti del credito cooperativo, sottoscritto a luglio, con un aumento medio mensile di 435 euro per tutti.
Quindi, tutte le questioni che interessano le lavoratrici e i lavoratori del settore bancario, la Bce, ma soprattutto le aggregazioni, il laitmotiv di questi giorni: vedi la partita Unicredit-Bancobpm.
E poi tutti gli aspetti strettamente sindacali, senza dimenticare il Mezzogiorno e i problemi relativi alle assunzioni nei territori.
«Il miglior rappresentante sindacale di base è informato su quello che succede nel settore, questo è un diverso modo di fare sindacato. Il diverso modo che ci appartiene. Dobbiamo intraprendere un’unica strada, la posizione dell’organizzazione deve essere la stessa, perché questa è una fase storica che segnerà i nostri destini e il settore bancario».
Spazio al dibattito, con il botta e risposta tra Sileoni e i dirigenti sindacali di Lazio, Abruzzo e Umbria.
Roma, 5 dicembre 2024