«La differenza salariale nel settore bancario è il risultato di una somma di fattori strutturali, culturali e organizzativi: poche donne in posizioni di vertice, mancata valorizzazione delle competenze e delle professionalità oltre alla penalizzazione che le donne subiscono per conciliare lavoro e famiglia». Così il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a La Stampa.

«Il divario salariale è un tema su cui serve ancora un impegno concreto, mentre sul fronte dell’occupazione il quadro è ribaltato perché la maggior parte dei neoassunti in banca è donna. Le lavoratrici sono una risorsa fondamentale e vanno garantite pari opportunità di carriera, trasparenza nelle retribuzioni e strumenti di conciliazione vita-lavoro. Investire nella parità di genere significa valorizzare il talento e, conseguentemente, rafforzare tutto il settore bancario».

L’obiettivo della Fabi è correggere le ingiustizie di oggi e far sì che non ce ne siano in futuro, per un mondo del lavoro più equo.