«IL CAPITALE UMANO SEMPRE AL CENTRO DI OGNI LAVORAZIONE, SEPPUR DIGITALE»

Il segretario nazionale Elisabetta Mercaldo a un’assemblea di lavoratori, in Toscana, dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo bancario. Un pomeriggio di riflessioni e dibattito, fortemente voluto dalla Fabi di Grosseto, con Fabio Bianchini e Giorgio Signori.

«IL CAPITALE UMANO SEMPRE AL CENTRO DI OGNI LAVORAZIONE, SEPPUR DIGITALE»

L’Intelligenza artificiale oggi è realtà. E nel settore bancario sta già trasformando modelli organizzativi e processi interni. La sfida è conciliare l’innovazione tecnologica con i diritti dei lavoratori. Una risposta concreta arriva dal contratto collettivo nazionale dei bancari e dall’attività del sindacato: il testo rinnovato a novembre 2023 ha mantenuto il capitale umano al centro del settore.

Di questo si è discusso oggi, a Grosseto, nel corso dell’assemblea dei lavoratori organizzata dalla Fabi provinciale, con la partecipazione del segretario nazionale Elisabetta Mercaldo.

Un appuntamento che ha messo al centro uno dei temi più attuali e delicati del settore: l’impatto dell’intelligenza artificiale nel settore bancario. In un panorama finanziario sempre più complesso e competitivo, l’adozione dell’IA è ormai una priorità per tutti gli istituti di credito.

Due i motivi principali: l’enorme quantità di dati da gestire e la necessità di automatizzare processi ripetitivi e costosi. «Dalla gestione automatizzata delle pratiche all’analisi dei rischi di credito, fino all’utilizzo dei chatbot per il servizio clienti, l’intelligenza artificiale sta già ridefinendo il perimetro operativo delle banche – ha spiegato Mercaldo – L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore bancario italiano, con i principali istituti che pianificano investimenti significativi per integrare queste tecnologie nei loro processi operativi, basti pensare che i primi cinque gruppi bancari italiani hanno previsto investimenti per 10miliardi di euro». Secondo Mercaldo, dunque, non è tanto l’utilizzo della digitalizzazione ad essere cambiato, ma il tipo di interesse che le banche hanno verso temi dell’innovazione, perché l’IA e il digitale creano ricavi e abbattono costi, rendendole competitive.

L’altro elemento di novità è la velocità di risposta a quello che accade nel settore bancario e finanziario allargato, con le società non bancarie che sfruttano la tecnologia e l’intelligenza artificiale per aggredire il mercato bancario italiano.

Di qui la necessità di individuare chiaramente qual è il ruolo del sindacato: «Opporsi a questo tipo di cambiamento sarebbe un errore. Il nostro primo dovere è la tutela dei lavoratori attraverso la vigilanza per garantire che l’avvento dell’intelligenza artificiale non comprometta il loro lavoro. Il sindacato, in questo momento, deve avere un ruolo di mediatore del cambiamento, sostenere la formazione e la riqualificazione del personale, negoziare nuovi strumenti da inserire nel contratto nazionale, abbattere eventuali disuguaglianze che possano crearsi tra lavoratori pronti all’IA e chi invece potrebbe rimanere indietro. Abbiamo tre leve a cui possiamo affidarci: il contratto nazionale, che è la cornice madre di tute le tutele, gli ammortizzatori sociali, che hanno impedito licenziamenti nel settore, e la contrattazione di secondo livello» ha aggiunto il segretario nazionale della Fabi.

Un pomeriggio di lavori voluto dal coordinatore della Fabi di Grosseto, Fabio Bianchini, e dal segretario provinciale Giorgio Signori, coscienti del fatto che non si possa rimanere indietro su un tema che ormai in banca è divenuto realtà e, soprattutto, corre veloce.

L’assemblea è stata partecipata e ha permesso una discussione aperta da cui è uscito un messaggio chiaro: l’intelligenza artificiale può essere un’opportunità, ma solo se inserita in un modello etico, inclusivo e trasparente.

Il contratto nazionale e la voce del sindacato rappresentano, in questo scenario, due pilastri fondamentali per garantire che l’innovazione sia davvero al servizio di tutti.

L’IA offre opportunità significative per il settore bancario, ma è fondamentale un approccio equilibrato che consideri la tutela dei lavoratori, garantendo che l’adozione di nuove tecnologie avvenga in modo sostenibile.

Perché «il capitale umano sia sempre al centro di ogni lavorazione, seppur digitale».

Grosseto, 3 aprile 2025