Marketing
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Febbraio / Marzo 2016
Ma, effettivamente, quanto conta
oggi la sostenibilità dei brand per
i consumatori?
Per rispondere a questa domanda
ci aiuta l’ultima ricerca Nielsen
“Global Survey of Corporate Social
Responsibility and Sustainability”
condotta su di un campione di
30mila individui di 60 paesi. Be-
ne, il risultato è che essere etica-
mente corretti è un valore aggiun-
to. Un grande valore aggiunto.
Talmente importante che, ormai,
la maggioranza degli utenti sareb-
be disposta a spendere di più per
prodotti di aziende socialmente
responsabili. In Italia i consuma-
tori disposti a pagare un “pre-
20.000 dollari l’anno rispetto a
chi ne guadagna 50.000 (68% vs
63%). I consumatori posseggono
oggi un grado sempre più crescen-
te di responsabilità sociale e am-
bientale, che li accompagna sia nel
momento della ricerca di beni o
servizi che nel momento dell’ac-
quisto. Questo a tal punto che oggi
la sostenibilità associata a questi
beni/servizi non è solo più da in-
tendersi come un mero valore ag-
giunto del prodotto e del brand,
ma diventa invece un requisito es-
senziale. In altre parole, non si
può più parlare di sostenibilità co-
me un mero differenziale di mar-
keting. L’impegno etico, uno dei
vari aspetti della sostenibilità, di-
venta premiante anche nel mes-
saggio pubblicitario: sempre se-
condo la ricerca se il 17% del cam-
pione ha acquistato in seguito al-
l’advertising televisivo di un pro-
dotto, la percentuale sale al 21%
quando la campagna contiene ri-
ferimenti espliciti alla sostenibili-
tà.
n
mium price” per brand sostenibili
sono addirittura il 52%, in crescita
rispetto al 45% del 2014. A livello
globale il dato sale al 66%. Ma il
dato che più fa riflettere è che,
sempre a livello globale, le aziende
protagoniste nella CSR (Corporate
Social Responsibility) hanno fatto
registrare nel 2015 una crescita
del proprio fatturato pari al 4%,
una percentuale molto più alta ri-
spetto a quelle meno impegnate,
che hanno visto, invece, un incre-
mento del giro di affari minore
dell’1%. Nei 60 mercati presi in
esame, inoltre, si nota che, in me-
dia, le fasce di età maggiormente
predisposte a riconoscere un prez-
zo maggiore per i prodotti sono
quelle dei Millennials (21-34 anni)
e della Generazione Z (15-20 an-
ni). I più giovani, dunque, sono
anche i più attenti e “critici”. Met-
tendo poi a confronto la disponi-
bilità finanziaria dei consumatori
attenti alla sostenibilità emerge un
dato sorprendente: sono propensi
a spendere di più per prodotti so-
stenibili coloro che guadagnano
di Nettuno