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di

Frog

21

Arte

Febbraio

/

Marzo 2015

oltre, indagando il mito di Piero

quando esso rinasce, dopo i secoli

dell’oblio, nel moderno, nei Mac-

chiaioli, Borrani, Lega, Signorini,

ad esempio. Ma soprattutto per il

fascino che la sua pittura ha su

molti artisti europei: da Johann

Anton Ramboux o Charles Loyeux,

fino alla fondamentale riscoperta

inglese del primo Novecento, legata

in particolare a Roger Fry, Duncan

Grant e al Gruppo di Bloomsbury.

Poi gli echi pierfrancescani che ri-

suonano in Degas e Seurat, nei per-

corsi del postimpressionismo, e tra

gli ultimi bagliori puristi di Puvis

de Chavannes. La fortuna novecen-

tesca dell’artista è affidata agli ita-

liani Guidi, Carrà, Donghi, De Chi-

rico, Casorati, Morandi, Funi,

Campigli, Ferrazzi, confrontati con

fondamentali artisti stranieri come

Balthus e Edward Hopper che han-

no consegnato l’eredità di Piero alla

piena e universale modernità.

Il presidente del Comitato scienti-

fico della mostra, Antonio Paolucci,

cita nel catalogo ufficiale della mo-

stra: “A un certo momento, nella

storiografia critica del Novecento,

Piero della Francesca è sembrato la

dimostrazione perfetta, antica e

perciò profetica, di una idea che ha

dominato a lungo il nostro tempo;

di come cioè la pittura, prima di es-

sere discorso, sia armonia di colori

e di superfici”.

È l’affascinante rispecchiamento

tra critica e arte, tra ricerca storio-

grafica e produzione artistica nel-

l’arco di più di cinque secoli a co-

stituire il filo conduttore della mo-

stra. Dalla fortuna in vita – Luca

Pacioli lo aveva definito “il monar-

ca della pittura” – all’oblio, alla ri-

scoperta.

L’eterna immobilità dei solidi uma-

ni di Piero, di questi volti appena

sfiorati da un’ombra di passione

continua ad eternare le sue figure,

innalzandole al di sopra del caos,

della mediocrità, in una pace so-

vrannaturale che ce le mostra an-

cora oggi come rivelazioni.

La mostra è organizzata dalla Fon-

dazione Cassa dei Risparmi di Forlì

in collaborazione con il Comune di

Forlì. Catalogo Silvana Editoriale.

Vale un weekend in Romagna, che

riunisca – perché no? – l’arte e

l’enogastronomia.

n

1) Piero della Francesca, Madonna

della Misericordia, 1445-1462, olio su

tavola. Museo Civico, Sansepolcro.

2) Piero della Francesca: Santa

Apollonia, 1454-69, Olio, tempera e

oro su tavola, cm 38,7x28,3, National

Gallery of Art, Washington.

3) Giovanni Bellini, Compianto,

1473-1476, olio su tavola. Musei

Vaticani, Città del Vaticano.

4) Balthus, Les Joueurs de cartes,

1966-1973, caseina, olio e tempera

su tela. Museum Boijmans Van

Beuningen, Rotterdam.