a cura di
Giovanni Corsaro
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
QUO VADO?
L’
argomento di cui tratteremo in
questo numero è leggermente
fuori dalle righe. Come sempre
prendiamo spunto da una pellicola
uscita recentemente per trattare di
un fenomeno veramente singolare.
Effettivamente, quando si incassa-
no oltre 160 milioni di euro con gli
ultimi 3 filme si occupano 3 dei pri-
mi 6 posti della classifica italiana di
tutti i tempi, non si può fare altro
che parlare di “fenomeno”. E il fe-
nomeno si chiama Luca Pasquale
Medici, in arte Checco Zalone.
Che le sue pellicole fossero più ar-
ticolate e sofisticate dei soliti “ci-
nepanettoni” lo si era capito già nel
2009 con quel
“Cado dalle nubi”
che ne ha sancito il debutto. Con
l’ultima pellicola
“Quo Vado?”
(86’
- Italia 2016) il successo del pub-
blico ha trovato d'accordo anche
buona parte della critica. Anzi, il
fenomeno Zalone ha improvvisa-
mente fatto irruzione nei salotti,
nei talk-show e sulle pagine dei più
prestigiosi giornali.
La trama ci racconta la vita del
trentottenne Checco, che si divide
tra l’eterna fidanzata, il calcetto, le
coccole della mamma e un tran-
quillo impiego all’ufficio provincia-
le caccia e pesca. Ma con l'abolizio-
ne delle province e la mobilità per
il buon Checco inizia un’avventura
che lo porterà letteralmente in ca-
po al mondo. Proprio al circolo po-
lare artico, dove viene spedito da
una funzionaria a cui non sta pro-
prio simpatico, troverà Valeria, la
donna che lo farà ricredere su
(quasi) tutto, che minerà ogni sua
certezza e farà vacillare il suo unico
credo: il posto fisso.
La regia, come nei precedenti film
di Zalone, è curata da Gennaro
Nunziante. Il prodotto, da un punto
di vista cinematografico non è af-
fatto male, ma la dote principale
che si apprezza nel film è la dissa-
crante capacità di mettere a nudo,
sullo schermo, il peggio di quello
che siamo, esaltando la mediocrità
umana con il sorriso sulle labbra.
Cinema
inema
C
FILM
DA
NON
PERDERE
Davanti ai nostri occhi viene de-
strutturata e ricomposta tutta una
serie di luoghi comuni, a partire dal
mito dei paesi scandinavi culla di
aperturamentale e civiltà, o dell’ita-
liano all’estero sempre pizza-pasta-
mandolino, per non parlare dell’at-
taccamento allamamma e del posto
fisso. Quello che una volta afferrato
non si deve mollare più, proprio
quello che per molti dei nostri gio-
vani resta un miraggio inarrivabile.
Al di là dell’immediata lettura co-
mica dobbiamo ammettere che
questa pellicola riesce davvero a fa-
re riflettere sullo stato di decaden-
za che sta vivendo la società in ge-
nerale ed il nostro paese in parti-
colare. Parliamo continuamente di
fuga dei talenti all’estero, di corru-
zione, di sperperi nella pubblica
amministrazione e vedere tutto
questo spiattellato in faccia non fa
ridere molto.
Checco Zalone non risparmia frec-
ciatine a nessuno e anche questa
volta centra il bersaglio. Nei primi
due giorni di programmazione ha
incassato 14 milioni frantumando
ogni record precedente, ha ricevuto
elogi praticamente da tutte le parti.
Personalmente la visione non mi è
dispiaciuta: forse l'unica critica che
possomuovere riguarda il finale un
po’ troppo edulcorato; magari ci sa-
rebbe piaciuto qualcosa un po’ me-
no “politically correct”, ma nel com-
plesso il giudizio è positivo.
Il filmè rimasto nelle sale fino a fine
marzo e da qualche settimana si
trova in distribuzione il DVD. Se
siete tra i pochi a non averlo ancora
visto, una buona occasione per tra-
scorrere una piacevole serata.
n
25
Giugno
/
Luglio 2016