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zionarono il regolamento inserendo

l’utilizzo di palette di legno (nel ti jian

zi il volano veniva rilanciato con i pie-

di o con le mani). In breve tempo il

gioco divenne popolarissimo in tutta

l’Inghilterra soprattutto tra le fami-

glie nobili tanto che si racconta co-

me il nome badminton derivi dal

nome del castello del duca di Be-

aufort (giocatore appassionato

e autore di vari libri dedicati

agli sport e ai passatempi dei

nobili in generale) nella con-

tea di Gloucestershire, il cosid-

detto Badminton House.

Il gioco si pratica in due o quattro gio-

catori e si svolge su un campo rettangolare simile

a quello da tennis, ma più piccolo, di 13,4mt per

5,20mt (o 6,1 se giocato in quattro) diviso a metà

del lato lungo da una rete alta 1,52mt e lo scopo

del gioco è colpire il volano (cioè una sorta di pal-

lina di sughero tagliata a metà del peso di circa 5

grammi e sulla quale sono inserite sedici piume

che creano una forma conica) con la racchetta per

mandarlo al di la della rete. Si ottiene un punto

quando il volano tocca terra nel campo dell’avver-

sario oppure quando l’avversario commette un fal-

lo (il volano cade fuori dal campo o colpisce un

giocatore o è toccato due volte durante lo stesso

rilancio, un giocatore ostacola il suo avversario, un

giocatore tocca la rete mentre il volano è in gioco)

ed il match si conclude quando un giocatore o un

coppia raggiunge il punteggio di ventuno (in caso

di venti pari si continuerà ad oltranza fino a che

non si avranno due punti di vantaggio). Con poche

regole e di semplice comprensione il badminton

risulta uno sport di facile apprendimento anche

nella tecnica di gioco ed è impossibile non appas-

sionarvisi dato che compiere progressi considere-

voli in poco tempo è decisamente comune.

Ciò non toglie però che, come in ogni sport, la ne-

cessità di allenarsi spesso e bene, sia fisicamente

che tecnicamente, rappresenti la chiave del suc-

cesso.

Nonostante sia il terzo sport più diffuso al mondo

(e disciplina Olimpica dal 1992) lo sviluppo del

badminton in Italia è stato tardivo e molto lento

(la Federazione Italiana Badminton esiste solo dal

1976), sono pochi gli atleti nostrani che possono

vantare risultati apprezzabili a livello internazio-

nale e solo una, la romana Agnese Allegrini del

Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre della Polizia Pe-

nitenziaria, ha avuto l’onore di partecipare alle

Olimpiadi del 2008 e del 2012 venendo però sem-

pre eliminata al primo turno.

n

port S

16

Sport

IL NOME BADMINTON DERIVA DAL

NOME DEL CASTELLO DEL DUCA DI

BEAUFORT (GIOCATORE APPASSIONATO

E AUTORE DI VARI LIBRI DEDICATI AGLI

SPORT E AI PASSATEMPI DEI NOBILI

IN GENERALE) NELLA CONTEA DI

GLOUCESTERSHIRE, IL COSIDDETTO

BADMINTON HOUSE