a cura di
Daniele Scelta
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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Musica & concerti
luglio
/
Agosto 2020
usica & concerti MF
orse qualche nostalgico starà pensando ad una
serie tv americana degli anni ’70, ma la nostra
storia ha avuto inizio il 18 novembre 1993. A
quel tempo l’emittente televisiva MTV era giovanis-
sima, ma già sulla cresta dell’onda. Solo pochi anni
prima nel corso della premiazione MTV Video Music
Awards il gruppo rock Bon Jovi si era cimentato a sor-
presa in un’esibizione dai mezzi poverissimi, utiliz-
zando giusto un paio di chitarre acustiche. Il pubblico
ne fu così entusiasta che i dirigenti della rete decisero
di cogliere la palla al balzo: nacque il programma
MTV
Unplugged
, letteralmente “spina staccata”, in
cui le esibizioni si svolgono rigorosamente senza l’au-
silio di strumentazione elettrica.
Quel famoso giovedì di novembre a bussare alla porta
dei Sony Studios di New York fu il gruppo simbolo
degli anni 90 e del disagio della Generazione X: i
Nir-
vana
. Il loro leader, Kurt Cobain, non era entusiasta
all’idea di un concerto così intimo e tradizionale. In
realtà c’è poco da stupirsi data la componente graf-
fiante delle sue esibizioni dal vivo, che sono un trionfo
di chitarra elettrica, ed infatti fece pressione all’orga-
nizzazione per avere un’amplificazione e un pedale
per gli effetti sonori. Arrivato in studio, suggerì delle
modifiche a dir poco sui generis alla scenografia. In
particolare chiese che il palco fosse adornato con gigli,
candele nere ed un candeliere di cristallo. Il respon-
sabile non poté fare a meno di chiedere “come un fu-
nerale?”, per sentirsi rispondere che era “esattamente
così”. L’intera performance fu filmata in un’unica ses-
sione di riprese, al contrario di quanto avveniva con
la maggior parte degli artisti. I
Nirvana
non avevano
nascosto un certo criticismo nei confronti di chi aveva
interpretato quell’occasione come un modo per ripro-
porre i propri maggiori successi, non a caso optarono
per un repertorio meno conosciuto ai più, inserendo
anche una splendida versione di
The Man Who Sold
The World
di David Bowie.
Pochi mesi dopo, consumatasi la tragica morte di Co-
bain, questo concerto conobbe una popolarità ina-
spettata. MTV lo mandò in onda ripetutamente, ciò
probabilmente contribuì alla decisione dei membri
restanti di pubblicarlo come album postumo a quasi
un anno dall’esibizione.
La chitarra che quel giorno ha accompagnato Cobain,
una Martin D-18E del 1959, è stata battuta all’asta il
22 giugno u.s. per l’esorbitante cifra di 6 milioni di
dollari. È un nuovo record nella storia della musica
moderna, che scalza dal podio la Black Strat di David
Gilmour, venduta l’anno scorso per “soli” 3 milioni e
975 mila dollari.
n
LA CHITARRA
DA SEI MILIONI
DI DOLLARI