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di

Alessandro De Riccardis

Coordinatore Nazionale FABI Giovani

ditoriale E

Settembre

/

Ottobre 2020

S

econdo una recente indagine

sostenuta da ADP, i dipen-

denti del settore bancario

sono quelli che presentano con

maggior frequenza disturbi legati

allo stress lavorativo, infatti su una

platea di circa 2000 lavoratori in

Italia, il 23% degli intervistati di-

chiara di risentire mentalmente e

fisicamente di ansia da lavoro.

Negli anni recenti nel settore del

credito abbiamo assistito, infatti,

ad un fenomeno particolarmente

molesto: la rincorsa agli obbiettivi

commerciali, la produzione giorna-

liera di report e statistiche, l’invio

di e-mail minatorie con la rendi-

contazione del lavoro svolto; in due

parole: pressioni commerciali.

Ci è sembrato spesso di ritrovarci

all’interno di un labirinto senza vie

di fuga, all’interno del quale, un po’

spaesati cercavamo di rispondere al-

le incessanti richieste aziendali.

Secondo il dizionario Treccani la

parola pressione è “l’azione di pre-

mere, esercitare una forza su un

corpo, così da determinarne unmu-

tamento, uno spostamento o una

deformazione”. Peccato che quel

corpo è, nel nostro caso, quello di un

bancario, che effettivamente rischia

di deformarsi, prendendo sempre di

più la forma di un qualunque “ven-

ditore”, anziché quella del tanto

amato consulente bancario.

Ed ecco che, dopo mesi di pande-

mia durante i quali per una serie

di contingenze il problema sem-

brava quasi dissolto, si ricomincia

con le insistenti richieste di vendi-

ta, a volte, senza tener conto di

quello che il nostro paese e le no-

stre persone hanno subito.

Diversi top manager sono attenti

alla questione: a loro non piace

chiamarle pressioni commerciali,

ma nei fatti sono l’unico obbiettivo

lavorativo per alcuni vertici che or-

mai non riescono a guardare oltre

il proprio naso.

Lo stress da lavoro correlato, inol-

tre, è spesso causato dall’inade-

guata gestione dell’organizzazione

del lavoro, da carenze comunicati-

ve e da scarse possibilità di svilup-

po professionale. Ma allora, a chi

Il

LABIRINTO