Marketing
17
Aprile / Maggio 2016
servizi e nuove esperienze. Un
cambio di paradigma epocale,
dunque, che può suonare strano,
ma che in realtà si rivela molto uti-
le. Qualunque oggetto della vita
quotidiana può essere un nodo
della rete dell’Internet of Things:
una lampadina, un frigorifero, un
robot da cucina, una macchina per
il caffè, un orologio da polso,
un’automobile, un pannello foto-
voltaico, etc. Le proprietà di questi
oggetti sono essenzialmente due:
il monitoraggio e il controllo. Mo-
nitoraggio vuol dire che l'oggetto
può comportarsi come sensore,
essere quindi in grado di produrre
informazioni su di sé o sull'am-
Qualche esempio?
La strada intelligente, o
smart ro-
ad
, in grado di dialogare con le au-
to, con i semafori e con la segnale-
tica al fine di snellire i flussi di
traffico, ridurre l’inquinamento e
i tempi di percorrenza.
I termostati intelligenti sono in
grado, tra le altre cose, di impara-
re orari ed esigenze e di scegliere
la temperatura adatta per ogni
momento. E attraverso smartpho-
ne possono essere comandati a di-
stanza.
I device cosiddetti “indossabili”,
che, uniti al nostro corpo, moni-
torano le nostre attività, le perfor-
mance o, ad esempio, il nostro sta-
to di salute.
Un mondo ideale dunque quello
dell’Internet of Things? Fino a un
certo punto.
A minarlo due rischi da non poco:
la privacy e la sicurezza. Il primo
punto è stretta conseguenza del
monitoraggio. Stiamo parlando di
oggetti che producono dati e in-
formazioni spesso sensibili e rela-
tivi a persone: la manipolazione di
queste informazioni ricadrebbe
nel campo della trasparenza e trat-
tamento dei dati personali.
La sicurezza è, invece, una conse-
guenza del controllo: se un oggetto
può essere comandato a distanza,
potrebbe anche essere attaccato
da hacker informatici.
A quale prezzo, dunque, il miglio-
ramento della nostra vita? Forse
un po’ alto… e forse è proprio per
questo che il pieno successo del-
l’Internet of Things si fa ancora at-
tendere.
n
biente circostante. Controllo vuol
dire, invece, che gli oggetti posso-
no essere comandati a distanza at-
traverso internet.
Obiettivo degli oggetti connessi è
quello di semplificarci la vita au-
tomatizzando processi o metten-
doci a disposizione informazioni
che prima non avevamo.
di Nettuno
UN MONDO IDEALE
DUNQUE QUELLO
DELL’INTERNET OF
THINGS? FINO A UN
CERTO PUNTO...