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ttualità

A

10

siderato strategico come spesso si

legge all’interno dei piani indu-

striali delle singole banche. Salvo

poi dimenticarsi un secondo dopo

che proprio dietro quelle cuffiette

ci sono fior di risorse che bramano

di mettersi in gioco e che non ve-

dono mai arrivare la loro occasio-

ne. Certo, come dice qualche cinico

top manager

“qualcuno lo deve

pur fare”

. E ancora:

“è un’ottima

palestra per farsi le ossa e per pre-

pararsi al mondo del lavoro, di-

mostrando maturità e spirito di

sacrifico”

.

Tutto vero, per carità. Ma occorre

tranquillizzare queste anime vo-

lenterose con le dovute garanzie e

certezze per il futuro. Ad esempio,

si potrebbe pensare a un maggior

ricambio e fornire così – per chi lo

desidera – un termine massimo di

permanenza all’interno degli stessi

contact center oppure semplice-

mente prevedere dei percorsi di

carriera appropriati.

Abbandonando al proprio destino

i giovani all’interno dei contact

center e privandoli spesso anche

dei necessari aggiornamenti for-

mativi, si corre il rischio non solo

di demotivare la propria forza la-

voro, ma soprattutto di perdere per

sempre una ragazza o un ragazzo

“ad alto potenziale”, che molto

probabilmente avrebbe potuto da-

re un contributo ancora maggiore

alla crescita dell’azienda.

Le problematiche che colpiscono i

contact center, tuttavia, non fini-

scono qui. Perché, se da un lato

mancano le garanzie e le tutele per

il futuro, inevitabilmente mancano

anche garanzie e tutele per il pre-

sente. Accanto alle esigenze peren-

torie delle banche, che pretendono

dall’operatore la cosiddetta grinta

nel vendere, oltre a una capacità di

relazione e di autocontrollo non

sempre facili da mantenere, ci so-

no fortissimi disagi legati al ruolo.

Alla pressione derivante dai rigidi

sistemi di controllo esercitati sui

lavoratori si aggiunge una serie di

problematiche legate ad aspetti di

salute psicofisica, indotti dalla mo-

notonia e dalla ripetitività dei com-

piti, dalla intensità dei ritmi e dalla

saturazione dei tempi. Anche alcu-

ne caratteristiche dell’ambiente fi-

sico di lavoro, se non adeguata-

mente monitorate, hanno il loro

peso: ad esempio la qualità tecno-

logica della strumentazione audio-

video, l’ergonomia delle postazioni

di lavoro e la rumorosità dell’am-

biente.

Tutto questo rischia di compro-

mettere un equilibrio già delicato.

Occorre al più presto trovare le op-

portune soluzioni, come è già stato

fatto in alcune realtà, con specifici

accordi sindacali.

n

Attualità

... DIETRO QUELLE

CUFFIETTE CI SONO

FIOR DI RISORSE CHE

BRAMANO DI METTERSI

IN GIOCO E CHE NON

VEDONO MAI ARRIVARE

LA LORO OCCASIONE