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C’È QUALCOSA DI MAGICO
IN OGNI ISOLA. CIASCUNA
HA LA PROPRIA PECULIARITÀ,
I SUOI SEGRETI,
I SUOI TESORI NASCOSTI.
MA LE EBRIDI INTERNE
HANNO QUALCOSA IN PIÙ
I
l cielo è ancora chiaro. Affacciato sull’acqua scura
il bellissimo porticciolo di Portree, capoluogo del-
l’isola di Skye. Una piccola flottiglia di barche da
cui spunta l’isola sulla quale visse un santo eremita.
La pace che regna alle Ebridi è davvero leggendaria e
non sorprende che proprio qui abbiano messo le radici
i primi cristiani del nord Europa. Intanto, verso est,
sfuma nella nebbia la sagoma dell’isola di Raasay, con
le sue colline così frastagliate da farla sembrare una
terra di draghi.
C’è qualcosa di magico in ogni isola. Ciascuna ha la
propria peculiarità, i suoi segreti, i suoi tesori nascosti.
Ma le Ebridi Interne – Iona, la pià sacra, Islay con le
sue sette distillerie che producono il single malt più
torboso della zona, Mull, Jura, Skye, con le sue me-
ravigliose Cuillin Hills, e le piccole Rum, Eigg, Muck
– hanno qualcosa in più. Leggendaria
Finis Terrae
dell’Atlantico ai tempi dei romani (scalo estremo pri-
ma di Ultima Thule) è l’avamposto dove si consolidò
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L’ARCIPELAGODELLEEBRIDI
Il cielo sopra Skye