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se osserviamo gli istituti più gran-
di, dove le nuove regole europee in
vigore da alcuni anni hanno fatto
sì che le aziende di maggiori di-
mensioni si siano strutturate per
non essere travolte dal cambia-
mento.
Le economie di scala fanno parte
della nuova organizzazione e delle
nuove strutture.
Ad ogni modo non tutti i mali ven-
gono per nuocere ed i cambiamenti
se governati possono portare op-
portunità.
Grazie alla FABI e alle altre orga-
nizzazioni sindacali i ridimensio-
namenti di personale sono sempre
stai gestiti con l’utilizzo del fondo
esuberi volontario, che ha permes-
so l’uscita indolore di decine di mi-
gliaia di lavoratori senza creare co-
sti sociali e preservando condizioni
di vita dignitose per le persone che
vi hanno aderito. Questo strumen-
to si è rivelato validissimo anche
nella gestione delle peggiori crisi
bancarie. Ma il sindacato della ca-
tegoria, e la FABI in particolare,
non si preoccupa solo di creare
condizioni dignitose per chi uscirà
dal settore. Un’attività molto im-
portante è quella di creare soluzio-
ni per preservare chi al lavoro do-
vrà restare ancora per decenni.
Questo è un processo delicato che
necessita di lungimiranza e visione
prospettica qualità che, per fortu-
na, alla FABI non mancano.
Nei singoli accordi in cui si strut-
tura uno scenario di uscita dal
mondo del lavoro con l’utilizzo del
fondo di solidarietà volontario è
necessario anche scrivere delle re-
gole, creare degli strumenti nuovi
compatibili con l’avvento della di-
gitalizzazione e le conseguenti
strutture organizzative.
Un decisivo passo in avanti l’abbia-
mo già fatto con la proposta di un
nuovo modello di banca e la nostra
richiesta di apertura al dialogo per
il nuovo contratto nazionale. Un
passaggio importante che dimo-
stra una visione prospettica lungi-
mirante, che ha l’obiettivo di go-
vernare il cambiamento, per evita-
re di esserne travolti.
Noi attivisti siamo sempre in pri-
ma linea anche su questi temi e con
la partecipazione di tutti il risultato
sarà sicuramente raggiunto.
La chiave di queste proposte è il
dialogo. Fortunatamente siamo
stati in grado di costruirci una re-
putazione che oggi ci permette di
interloquire fattivamente con le
parti datoriali per la gestione della
transizione permanente che stia-
mo vivendo.
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