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CON UNA TALE BATTERIA DI PICCOLI
CAMPIONI NON ABBIAMO NULLA
DA INVIDIARE ALLE ALTRE NAZIONALI.
SIAMO DECISAMENTE PRONTI
E SPERIAMO DAVVERO CHE IN FUTURO
L’ITALIA CI POSSA DONARE QUELLE
GIOIE E QUEI SUCCESSI AI QUALI
CI HA ABITUATO NEL PASSATO
prestazioni di alto livello dimostrando che passando
dalle parole (i giovani devono giocare) ai fatti (i gio-
vani giocano) il movimento calcistico italiano può re-
almente tornare ai fasti di un decennio-ventennio ad-
dietro, recuperando quel gap che ultimamente ci ha
visto davvero distanti da nazioni che nel calcio giova-
nile investono molto e ricevono alti benefici in termini
di risultati, quali ad esempio Germania e Francia. Ba-
sti pensare che molti di questi ragazzi sono entrati a
far parte in pianta stabile del giro dei convocati da
Roberto Mancini nella Nazionale maggiore, fornendo
ottime prestazioni in campo.
L’elenco è davvero lungo, Donnarumma e Cutrone del
Milan, Kean della Juventus, Meret del Napoli, Zaniolo
della Roma, Chiesa della Fiorentina, Barella del Ca-
gliari, Tonali del Brescia e tantissimi altri.
Con una tale batteria di piccoli campioni non abbiamo
nulla da invidiare alle altre Nazionali. Siamo decisa-
mente pronti e speriamo davvero che in futuro l’Italia
ci possa donare quelle gioie e quei successi ai quali ci
ha abituato nel passato (la nostra under 21, con 5 vit-
torie, è la nazione più titolata della competizione da-
vanti alla Spagna con 4), ma che mancano oramai da
troppo tempo. Abbiamo voglia di tirare fuori la ban-
diera, dipingerci la faccia col tricolore, esultare e riem-
pire le strade.
Abbiamo voglia di vincere!
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