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Lavori in corso
di chi ascolta. Non si spiega altri-
menti, non può spiegarsi altrimen-
ti una conferenza stampa che ha il
solo obiettivo di comunicare le di-
missioni di un dirigente da una so-
cietà di calcio. La conferenza di
Totti è molto di più: è l’accusa di
un calcio che non esiste più, ma
che grida forte ancora il suo desi-
derio di vendetta contro chi vuole
mercificare lo sport più bello del
mondo.
Totti è il popolo, è una bandiera
che ancora sventola, di quelle che
purtroppo non esistono più. Eppu-
re sventola ancora e il vento che
porta con sé è di quelli che possono
stravolgere e “sbattere” per terra
un’intera azienda calcistica.
Francesco Totti ha sempre avuto
la fortuna di accompagnare il suo
talento a un carattere piuttosto co-
mune in cui i romani e romanisti
si riconoscono. Sornione, umile,
generoso, ingenuo e impunito allo
stesso tempo. In questa occasione,
Totti,oltre a tutte queste caratteri-
stiche, ne ha mostrato un’altra:
l’attitudine al potere, e una dialet-
tica degna del miglior comunica-
tore.
Chapeau
capitano!!
n
va riconosciuto il pregio di riuscire
a farci stare “incollati” alla tv. Sì,
esatto, incollati, perché in quell’ora
di conferenza non va in scena una
semplice conferenza, va in scena la
rappresentazione più efficace e più
vera della comunicazione.
Come argomentavo pocanzi, chi
parla è uno di noi, non è il campio-
ne lontano, non è il campione che
indossa una maschera per nascon-
dere il suo vero essere. Totti riesce
con parole povere, ma dense di si-
gnificati, arricchite dalle sue espres-
sioni, a rendere veritiero tutto quel-
lo che dice. Chi parla in quel mo-
mento non è il giocatore, non il di-
rigente; parla il simbolo della roma-
nità, parla il ragazzo della Curva
Sud, e più il suo intercalare è sem-
plice, più è musica per le orecchie
avori in corso LLA CONFERENZA DI TOTTI
È MOLTO DI PIÙ: È L’ACCUSA DI UN
CALCIO CHE NON ESISTE PIÙ,
MA CHE GRIDA FORTE ANCORA IL
SUO DESIDERIO DI VENDETTA
CONTRO CHI VUOLE MERCIFICARE
LO SPORT PIÙ BELLO DEL MONDO