di
Pierluigi Aiello
e
Elio Sfarra
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
Sport
Novembre
/
Dicembre 2015
Silvia, 22 anni compiuti il 4 set-
tembre inizia a pattinare all’età di
due anni e mezzo, forse per spirito
di emulazione del fratello maggio-
re che già praticava questo sport,
cresce sportivamente all’interno
dell’associazione sportiva dilettan-
tistica PAT (Pattinaggio Artistico
Triestino).
I primi successi arrivano nella ca-
tegoria
allievi e cadetti
, che la ve-
dono sempre sul podio nei campio-
nati italiani ed europei; nel 2010
passa alla categoria
junior
che la
porta a confrontarsi contro atleti
di tutto il mondo. Silvia, umile e ti-
mida fuori dal campo di gara, nei
palazzetti di tutto il mondo cresce
passando dall’argento in Brasile al-
l’oro della Nuova Zelanda arrivato
dopo un’interpretazione del walzer
dei fiori da “Lo schiaccianoci” di
Cajkovskij del 2012. Aukland è so-
lo il preludio a ciò che succederà
dopo tre anni, quando passata alla
categoria
senior
, arriva nel 2015
l’oro di Cali dopo un argento mon-
diale in Spagna nel 2014. Successo
che bissa l’argento ottenuto in cop-
pia con Andrea Bassi sempre in
Colombia.
Silvia è descritta come una patti-
natrice leggera, elegante e comple-
ta tecnicamente, oltre che spetta-
colare. In Colombia ha pattinato
sulle note di un flamenco di Ma-
nuel Garcia, musiche tratte dal-
l’opera “El poeta calculista”, scelta
fatta insieme al suo coreografo
Sandro Guerra, da molti definito
come l’artefice della crescita
espressiva di Silvia, che sino ad
adesso ha ottenuto i suoi maggiori
risultati in singolo, specialità nella
quale riesce ad esprimersi al mas-
simo, ed attraverso la quale riesce
a far arrivare al pubblico ed ai giu-
dici le proprie emozioni. Altra per-
sona importantissima nella cresci-
ta, questa volta tecnica, di Silvia è
senza dubbio il ct della nazionale,
Fabio Hollan, pubblicamente rin-
graziato da Silvia al termine della
gara perché: “il lavoro di una vita
lo devo a lui” queste le sue parole.
È interessante notare come sport
semisconosciuti e considerati “mi-
nori” ai più, siano, nonostante le
difficoltà di visibilità e nel reperire
risorse economiche, fucina conti-
nua di campioni ed eccellenze
mondiali di cui il paese può consi-
derarsi fiero.
Silvia, infatti, succede nel panora-
ma italiano del pattinaggio a rotel-
le ad un’altra pattinatrice anche lei
triestina, Tanja Romano, che dal
2002 al 2010 ha spopolato ed è
stata con eccezione del 2009 cam-
pionessa mondiale della specialità
libero e combinata. L’augurio e la
speranza di tutto il movimento è
quello di emulare in continuità
l’atleta più matura, perché, una
volta raggiunta la vetta, la sfida di-
venta restarci il più a lungo possi-
bile, a dispetto di tutto quello che
cercherà di tirarti giù.
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