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Marketing
I
mmaginatevi dopo una dura giornata di lavoro,
a casa comodamente seduti sul vostro divano e
rilassati davanti a un buon libro, quando all’im-
provviso qualcuno suona alla vostra porta. Immagi-
nate che, andando ad aprire, scopriate che quel qual-
cuno in realtà sono decine e decine di persone, im-
pazzite come schegge, in preda a un delirio inspiega-
bile, che irrompono nella vostra casa, con i loro bei
smartphone in mano, in cerca di veri e propri fanta-
smi. Vi sembra un quadro che difficilmente possa
realizzarsi?Nonne sarei così sicuro. Il fenomeno che
vi potrebbe investire ha un preciso nome e cognome:
Pokemon Go, o Pokemon Mania, o ancora, per farvi
meglio comprendere, realtà aumentata.
Ma andiamo per gradi e cerchiamo di spiegare, al-
trimenti l’unico “matto” qui potrei sembrare io. Alzi
la mano chi di voi nell’ultimo mese e mezzo non ha
mai sentito parlare di Pokemon Go, cioè di quella
strana “malattia/gioco” virtuale che sta mietendo
milioni di “vittime”. Io stesso ho cercato di ignorar-
lo, finché, da buon appassionato di “comunicazio-
ne”, non ho poi potuto fare a meno di analizzare il
bizzarro fenomeno. Pokemon Go è un videogioco
basato sui simpatici animaletti, nati dalla fantasia
giapponese, che alla fine degli anni 90’ hanno ap-
POKÉMON
GO!
La nuova mania
che parla di
“realtà aumentata”
arketing
M
UN SUCCESSO PLANETARIO
PER L’APP COSTRUITA DA
NINTENDO E NIANTIC. MILIONI
DI PERSONE IMPERVERSANO
CON I LORO SMARTPHONE
NELLE VIE DEL MONDO
A CACCIA DEI FAMOSI
ANIMALETTI RESI CELEBRI
DAI CARTOON GIAPPONESI
ALLA FINE DEGLI ANNI ’90.
UNA VERA E PROPRIA MANIA,
NEL BENE... E NEL MALE