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Novembre

/

Dicembre 2016

sono detratte le somme erogate a titolo di antici-

pazione per le quali non si sia provveduto al rein-

tegro. Va segnalata, tuttavia, una significativa ec-

cezione a tale regola, introdotta dal legislatore con

l’intento di evitare la messa in pagamento di ren-

dite di importo esiguo. La legge, infatti, prevede

che, qualora l’importo che si ottiene convertendo

in rendita vitalizia immediata annua senza rever-

sibilità a favore dell’aderente il 70 per cento della

posizione individuale maturata risultasse inferio-

re al 50 per cento dell’asse-

gno sociale, l’aderente può

optare per la liquidazione in

capitale dell’intera posizio-

ne maturata. In pratica, tale

situazione si produce qua-

lora lo “zainetto” finale

(quello rimanente “in ma-

no” al fondo dopo aver ef-

fettuato eventuali anticipazioni) sia inferiore ad

una soglia all’incirca di 80.000 euro lordi (non

possiamo essere più precisi perché tale parametro

varia da un fondo pensione all’altro in base alle

“convenzioni” in essere, all’età e al sesso. In caso

di necessità di verifica consigliamo di rivolgersi

agli uffici del fondo, eventualmente con l’assisten-

za del proprio sindacalista FABI).

a cura di

Alessandro Vanoncini

Esecutivo Nazionale FABI Giovani

e

Sergio Valvano

Dipartimento Nazionale Welfare FABI

HO SENTITO PARLARE DI "TASSO

DI SOSTITUZIONE". CHE COS'È?

Il tasso di sostituzione è il rapporto fra la prima pensione

e l’ultima retribuzione; indica l’importo della pensione

in percentuale dell’ultima retribuzione percepita.

Tale indicatore viene utilizzato per lo più per valutare

l'adeguatezza o meno della prestazione pensionistica ri-

spetto al reddito precedentemente percepito.

A titolo di esempio, dire che un lavoratore ha un tasso di

sostituzione del 70% equivale a dire che la pensione sarà

pari al 70% dell’ultima retribuzione.

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