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a cura di

Giovanni Corsaro

Esecutivo Nazionale FABI Giovani

MONEY MONSTER

L’ALTRA FACCIA

DEL DENARO

“L

a sola funzione delle previsio-

ni in campo economico è

quella di rendere persino l’astrolo-

gia un po’ più rispettabile”. Questa

celebre battuta del grande econo-

mista J.K. Galbraith nasconde un

fondo di tragica verità. Previsioni

errate, infatti, stanno alla base delle

peggiori crisi economiche dell’ulti-

mo secolo ed è attorno ad una pre-

visione sbagliata che ruota la trama

di

“Money Monster - L'altra faccia

del denaro”

(USA 2016 - 98’), pelli-

cola firmata da Jodie Foster con due

star del calibro di George Clooney e

Julia Roberts in gran spolvero.

Lee Gates (Clooney) è l’eccentrico

conduttore di uno show televisivo,

che si occupa di finanza, commenta

l'andamento della borsa e consiglia

investimenti, il tutto in un clima

leggero e scherzoso, fatto di sipa-

rietti con le ballerine in paillettes e

jingle al limite del volgare. In fondo,

dei soldi che possono guadagnare o

perdere i telespettatori, a Gates non

importa nulla. Almeno fino a quan-

do un giovane investitore, Kyle

Budwell (interpretato da Jack O'-

Cinema

inema

C

FILM

DA

NON

PERDERE

Si identificano due precisi messag-

gi, quasi due facce della stessa me-

daglia contorta e marcia: da una

parte la follia che ha ormai raggiun-

to la finanza, governata non più da

persone in carne e ossa, ma da “al-

goritmi” elaborati chissà dove e sul-

la base dei quali vengono manipo-

late le sorti di individui, di organiz-

zazioni e fin’ anche di interi paesi.

Dall’altra parte il ruolo dei media

che non sono più “il mezzo” attra-

verso il quale osservare la realtà, ma

– ad un certo punto – di costruirla

(una, ma anche più di una…) a loro

uso e consumo. Mass-media e tec-

no-finanza, quindi, si avvitano in

una spirale sempre più ripida che -

nellamaggior parte dei casi - finisce

per impattare sulle vite di noi tutti,

come abbiamo ormai drammatica-

mente imparato dal crack di Leh-

man Brothers in avanti.

Il film è confezionatomolto bene, la

regia della Foster (ormai al suo sesto

lungometraggio) è molto solida e la

recitazione è convincente. A tratti

sembra di assistere ad una puntata

di

“The Newsroom”

la pluripremia-

ta serie scritta da Aaron Sorkin e,

forse, è proprio questo uno dei limiti

della storia narrata: si ha come la

sensazione di

deja-vu

, manca il clas-

sico colpo di scena da thriller e per-

fino il finale è assolutamente scon-

tato. Comunque, un bel prodotto di

intrattenimento con il quale trascor-

rere una piacevole serata.

La pellicola è stata presentata fuori

concorso al festival di Cannes 2016

contemporaneamente all’uscita

nelle sale lo scorsomaggio. È dispo-

nibile in tutti i circuiti di home vi-

deo. Interessante direi.

n

25

Novembre

/

Dicembre 2016

Connell), che ha perso tutto quello

che aveva, seguendo proprio un

consiglio del programma, irrompe

in trasmissione, si barrica nello stu-

dio durante una diretta, gli punta

una pistola alla testa e lo costringe

a indossare un gilet imbottito di

esplosivo. Da quel momento, quel

giorno, parte un programma diver-

so da quello di tutti gli altri giorni,

in cui la sola possibilità che il vacuo

Gates ha di rimanere in vita è legata

al fatto di dare delle risposte all'at-

tentatore, di capire con lui, e con la

regista Patty Fenn (Julia Roberts),

che lavora dietro le quinte per sal-

varlo, cos'è accaduto e chi ne è re-

sponsabile. Il filmèmontato con un

ritmo serrato e il susseguirsi degli

eventi si svolge quasi in real-time.