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a novità più intrigante di questo primo scorcio
di serie A viene sicuramente dal Milan e dalla
sua “rivoluzione verde”, Locatelli, Calabria,
Niang, Romagnoli, sono nomi che stanno diventando
familiari anche tra i non addetti ai lavori. In un cam-
pionato come il nostro, dove tradizionalmente tutto
deve essere sacrificato al “dio risultato”, è davvero
inedito vedere tanti ragazzi, giovanissimi e titolari
(chi più chi meno) di una delle squadre
più importanti d’Italia e d’Europa. Squa-
dra che vorrebbe uscire dalla crisi socie-
taria e di risultati che l’ha colpita in questi
ultimi anni.
E la crisi, probabilmente, è il motore sca-
tenante di questa ondata verde. Senza le
difficoltà economiche di questi anni, cul-
minate nella cessione ad una cordata ci-
nese, difficilmente il Milan avrebbe spinto per una
così massiccia entrata di ragazzi, di talento sì, ma da
svezzare e far crescere in prima squadra. La mancan-
za di soldi per acquisti mirabolanti ha spinto, tutta-
via, in questa direzione, quasi autarchica, che potreb-
be rivelarsi vincente, se supportata da adeguate dosi
di pazienza e lungimiranza, specialmente da parte
della nuova dirigenza. Simbolo di questa rivoluzione
è il portiere nonché il più giovane della
cucciolata: Gianluigi Donnarumma.
Il ragazzo (compirà 18 anni il 25 febbraio
2017) è un predestinato, prodotto del vi-
vaio del Milan; esordisce in serie A il 25
ottobre 2015 a poco più di 16 anni e diven-
ta titolare fisso, pochi mesi dopo, nel vit-
torioso derby vinto contro l’Inter 3-0 (si
diceva del destino...).
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