nogastronomia
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Enogastronomia
P
asseggiando in campagna,
lungo i sentieri di collina o
semplicemente ai margini di
una strada o di un fossato, capita
spesso di imbattersi in una pianta
a fusto lungo che, in estate e in au-
tunno, regala belle fioriture a capo-
lino di un colore giallo oro, simili a
grandi margherite, ma dal porta-
mento così eretto da essere difficil-
mente confondibile con altre specie
simili. Il suo aspetto ricorda il gira-
sole, così come il comportamento
eliotropico dei fiori, che tendono
cioè a rivolgere il capo sempre in
direzione dei raggi solari. Questa
pianta, così diffusa nella nostra pe-
nisola è talmente rustica e tenace
da diventare quasi infestante; pro-
duce un tubero commestibile che
un tempo veniva consumato come
sostituto delle patate: il topinam-
bur.
Il topinambur (nome scientifico
Helianthus tuberosus
), detto anche
rapa tedesca o carciofo di Gerusa-
lemme per via del sapore delicato e
dolciastro che ricorda quello del
carciofo, è una pianta appartenente
alla grande famiglia delle Asterace-
ae. Il suo nome generico (
Helian-
thus
) deriva da due parole greche
”helios”
(sole) e
”anthos”
(fiore), in
riferimento alla tendenza di alcune
piante di questo genere a girare
sempre il capo verso il sole. Il nome
specifico (
tuberosus
) indica una
pianta perenne, il cui organo di so-
pravvivenza è un tubero.
Il fusto del topinambur può arriva-
re fino a un massimo di 3 metri di
altezza. Durante la stagione avver-
sa non presenta organi aerei e le
Le proprietà ed i benefici
che non ti aspetti