di malessere che avverte il lavora-
tore quando le richieste dell’orga-
nizzazione e dell’ambiente di lavo-
ro vanno oltre le capacità indivi-
duali per affrontare le suddette ri-
chieste.
Esiste anche uno stress che ha un
effetto “positivo” sul nostro orga-
nismo: questo ci consente di man-
tenere un buon livello di efficienza
rispetto agli stimoli esterni e crea
un’ottima soglia di attenzione verso
secuzione continuativa, messa in at-
to da una o più persone allo scopo
di arrecare danno al lavoratore fino
alla perdita del lavoro stesso.
Il processo di valutazione del ri-
schio inizia dall’identificazione del-
le fonti di stress nell’ambiente di la-
voro, con l’utilizzo di opportuni
mezzi di valutazione.
valutazione del rischio connesso al-
lo stress lavoro-correlato. Ricordia-
mo che la valutazione non deve mai
essere una misura individuale, ma
deve altresì rispecchiare una situa-
zione dei diversi comportamenti
aziendali e riportare situazioni di
disagio di gruppi omogenei di la-
voratori all’interno dell’azienda.
il lavoro da svolgere e rispetto al-
l’ambente circostante.
Una prolungata esposizione a fat-
tori di stress possono essere fonte
di rischio per la salute del lavora-
tore stesso, di tipo sia fisico sia psi-
cologico, sottraendo l’efficienza sul
lavoro (assenteismo, malattia, tra-
sferimenti).
Da non confondere lo stress lavoro-
correlato con il così detto “mob-
bing”, quest’ultimo inteso come per-
Tra le prime fonti di stress sono
stati riscontrati, orari particolar-
mente pesanti, forti carichi di lavo-
ro, turni, organizzazione inadegua-
ta rispetto alle proprie competenze
professionali e – in ultimo, ma non
per importanza – le mancanze in-
frastrutturali nei luoghi di lavoro
(spazi angusti, scarsa illuminazio-
ne, igiene mancante).
Al momento sono diverse le linee
guida che vengono seguite per la
Questa valutazione può anche es-
sere svolta con l’utilizzo di que-
stionari da sottoporre ad un
campione statisticamente valido
dei vari reparti di lavoratori
aziendali.
L’obiettivo prefissato è quello di
trovare le aree con più criticità o di-
sagi e quindi soggette a rischio e di
conseguenza concentrarsi per effet-
tuare eventuali correzioni con in-
terventi correttivi.
n
11
Sicurezza
Aprile
/
Maggio 2017
2017
di
Caterina Stramenga
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
IL PROCESSO DI VALUTAZIONE
DEL RISCHIO INIZIA
DALL’IDENTIFICAZIONE DELLE
FONTI DI STRESS NELL’AMBIENTE
DI LAVORO, CON L’UTILIZZO
DI OPPORTUNI MEZZI
DI VALUTAZIONE