In effetti, tutti i lavoratori del settore hanno percepito
quella minaccia; gli è stata trasmessa per effetto na-
turale delle insistenti pressioni commerciali, della di-
sapplicazione degli accordi integrativi e dal tentativo
di destituzione del Contratto collettivo nazionale di
settore, che la FABI e le altre organizzazioni del setto-
re hanno da sempre ritenuto l'unico baluardo a tutela
della categoria.
Crediamo che adesso sia il momento di cambiare mar-
cia.
Il ritorno agli utili delle banche si deve tradurre anche
in migliori condizioni per i lavoratori, con particolare
riguardo ai giovani.
Internalizzazioni, nuove assunzioni e un nuovo mo-
dello di banca quello promosso dalla FABI a Milano
nel febbraio del 2016, che vede la digitalizzazione come
un'opportunità per creare nuova occupazione stabile.
È questo l'unico modo per ripartire, per rilanciare il
settore ed il Paese, e per riprendere un trend di cre-
scita che mette al centro le persone, le donne, gli uo-
mini e i giovani.
Solo cosi si può ricominciare a spiccare il volo, senza
la necessità di affannarsi, riprendendo un dialogo co-
struttivo che passa dal coinvolgimento delle parti so-
ciali e mettendo da parte quella paura di cadere dal-
l'alto, che in passato abbiamo avvertito un po' tutti.
D'altronde, come sosteneva Jim Morrison,
“Ognuno
di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a
volare"
.
n
ditoriale E4
Editoriale
IL LUNGO PERIODO DI CRISI
HA RISCHIATO DI FAR
DIMENTICARE AI BANCARI
COME SI VOLA. FORSE PER
PAURA, SI FINISCE PER
CAMMINARE A PICCOLI
PASSI, CON I PIEDI
DI PIOMBO E MANO
NELLA MANO