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di

Alessandro Drago

e

Giovanni Zavattari

Esecutivo Nazionale FABI Giovani

È difficile dire fino a che punto

questo possa avvenire. Il realismo

impone di dire che è verosimile che

in larga parte l’ulteriore sviluppo

della bancassicurazione, che alcuni

player sul mercato si propongono

di realizzare, consentirà soprattut-

to di aumentare la produttività del-

la rete distributiva esistente e la ri-

collocazione finalizzata allo svilup-

po del business assicurativo di ri-

sorse già esistenti. Potrà, quindi,

probabilmente essere soprattutto

un modo per difendere i posti di

lavoro esistenti, anche se è ragio-

nevole immaginare che in alcuni

ruoli specialistici potranno essere

necessarie anche nuove competen-

ze da cercare all’esterno. È lecito

attendersi che l’investimento per

creare dei nuclei specializzati sui

prodotti assicurativi possa avveni-

re più facilmente nelle banche di

dimensioni maggiori, che possono

avere la scala necessaria per inve-

stimenti più significativi.

Quali sarebbero le figure ri-

chieste in questo nuovo sce-

nario?

Serviranno certamente degli spe-

cialisti da collocare a livello cen-

trale per i nuovi prodotti assicu-

rativi, che possano fungere da

punto di riferimento per la rete

distributiva sul territorio e per i

canali virtuali, e che forse possa-

no anche intervenire direttamen-

te in qualche caso per i clienti più

sofisticati e importanti. L’aspetto,

tuttavia, forse più rilevante sareb-

be l’ulteriore sviluppo di compe-

tenze, ma anche di evoluzione

nell’approccio al cliente, richiesto

alla rete (e in fondo anche alle di-

rezioni commerciali). Collocare

anche prodotti assicurativi, spe-

cie se finalizzati alla copertura dei

rischi puri relativi alla persona e

alla sua famiglia, richiede una

comprensione profonda dei biso-

gni anche non dichiarati e delle

caratteristiche dei clienti, e di

di vendite mensili, magari senza

offrire neppure alla rete una ana-

lisi ben fatta dei clienti con il

maggiore potenziale. Se è vero

che esistono margini di crescita

per il mercato assicurativo, è an-

che vero che tali margini saranno

sfruttati non da chi tenterà un ap-

proccio di pura vendita aggressi-

va, che ben difficilmente farà

cambiare comportamenti conso-

lidati, ma da chi avrà un approc-

cio di consulenza vera, senza for-

zature e centrato sul fornire un

servizio realmente adeguato al

cliente che si ha di fronte.

n

adottare con il cliente lo stesso

approccio paziente e di lungo ter-

mine che si vorrebbe da parte del

cliente per comprendere l’impor-

tanza dell’assicurazione. È molto

difficile che questo mercato si svi-

luppi, se l’approccio al cliente sa-

rà guidato da obiettivi meccanici

7

Attualità

Giugno

/

Luglio 2018

FRANCESCO

SAITA

Docente ordinario di economia

degli intermediari finanziari,

Università Bocconi

di Milano.

Aree di interesse:

risk

management e allocazione

del capitale nelle banche.

Financial literacy e financial

education. Strumenti derivati.

Asset e liability management

e controllo dei rischi

nelle compagnie vita.

COLLOCARE PRODOTTI

ASSICURATIVI, SPECIE

SE FINALIZZATI ALLA

COPERTURA DEI RISCHI

PURI RELATIVI ALLA

PERSONA E ALLA SUA

FAMIGLIA, RICHIEDE

UNA COMPRENSIONE

PROFONDA DEI BISOGNI