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Settembre

/

Ottobre 2018

di

Simona Sacconi

Nato a Porto Empedocle il 6 settembre del 1925, inizia a scrivere all’età

di vent’anni. È regista, autore teatrale e televisivo, ha scritto saggi sullo

spettacolo. Tra i più amati scrittori contemporanei, complice il grande

successo delle vicende del “Commissario Montalbano”, Camilleri ha

uno stile del tutto unico, raggiunto nell’equilibrio perfetto di siciliano

e italiano.

Come regista teatrale inizia a lavorare nel 1942, mettendo in scena, da

allora, oltre cento opere, tra cui molti lavori di Pirandello, ed è stato il

primo a portare Beckett in Italia, proponendo nel 1958 “Finale di par-

tita” al teatro dei Satiri di Roma.

Fin dal 1949, Camilleri lavora alla Rai come delegato alla produzione,

regista e sceneggiatore; in queste vesti ha legato il suo nome ad alcune

fra le più note produzioni poliziesche della tv italiana, come i telefilm

del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret.

Nel 1978 esordisce nella narrativa con “Il corso delle cose” (pubblicato

gratis). Quindi, due anni dopo, è l’ora di “Un filo di fumo”, il primo di

una serie di romanzi ambientati nell’immaginaria Vigàta.

Il successo come scrittore, Camilleri lo raggiunge dal 1992 con “La sta-

gione della caccia”, “Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”

e, ovviamente, i gialli della Vigàta del “Commissario Montalbano”, dai

quali è stata tratta la fortunata serie film per la tv e il cui finale cono-

sceremo solo dopo la morte dell’autore. Nel 2006, infatti, Camilleri ha

trovato l’ispirazione e scritto l’ultimo episodio, gelosamente custodito

nella cassaforte dell’editore.

n

Letteratura

etteratura L

BIOGRAFIA

ORA DIMMI DI TE

LETTERA A MATILDA

ANDREA CAMILLERI

2018, Bompiani

pp. 128, € 14,00