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etteratura LD
ovremmo farlo tutti. Sì, tutti dovremmo lasciare un racconto di
noi, di come siamo stati, di quello che abbiamo vissuto, di cosa
abbiamo pensato. Degli errori fatti e degli obiettivi raggiunti.
Delle persone che abbiamo incontrato e che, in un modo o nell’altro,
hanno condizionato e arricchito la nostra vita. Per chi, nel nostro “pic-
colo” s’intende, non ci conoscerà mai veramente.
Andrea Camilleri l’ha fatto. Certo, lui è Andrea Camilleri. È “quello”
del Commissario Montalbano. Forse, grazie alla lettera a Matilda, da
qui in poi non sarà più “solo quello” del Commissario Montalbano. Ce
lo auguriamo.
Matilda è la pronipote di Camilleri. Lo scrittore, o come preferisce de-
finirsi il cantastorie, scrive a lei una sorta di testamento umano. Le
racconta, personalmente, chi è il suo bisnonno. Nella speranza che non
siano altri a parlarle di lui.
La vita a tutto tondo. Immagini, luoghi, persone, storia. Errori e disil-
lusioni. Politica e letteratura.
La pronipote diviene così lo spunto per andare oltre. Per dare un se-
gnale alle nuove generazioni. La sua esperienza e i suoi pensieri lasciati
al futuro con una testimonianza del tutto personale. È come se, giunto
a 92 anni, abbia voluto lasciare una traccia di sé che vada oltre chi lo
identifica con la serie, che lo ha dato in pasto al grande pubblico. Anche
se ha venduto oltre venti milioni di copie dei suoi libri. Anche se è stato
poeta, regista, studioso di teatro, docente di drammaturgia, dirigente
di spettacoli televisivi e scrittore.
Un libro,
Ora dimmi di te
, che non lascia nulla al caso. Che con laica
osservazione costruisce un ponte tra ieri, oggi e domani.
Letteratura
ANDREA CAMILLERI
ORA DIMMI DI TE
LETTERA A MATILDA