a cura di
Giovanni Corsaro
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
NEBRASKA
Q
uando cerchiamo di trattare
del rapporto che esiste tra le
generazioni, non possiamo
fare a meno di utilizzare la catego-
ria dello “scontro”. La seconda me-
tà del XX secolo, infatti, è stata vis-
suta come se “non ci fosse un do-
mani”, ponendo in essere politiche
economiche che hanno scaricato e
scaricheranno sopratutto sulle ge-
nerazioni future effetti negativi. La
disoccupazione giovanile, con la
quale facciamo i conti ne è un
esempio. Vecchi contro giovani,
padri contro figli.
Spesso, tuttavia, rischiamo di ge-
neralizzare le responsabilità e ri-
schiamo di colpevolizzare intere
generazioni, senza fare le opportu-
ne distinzioni, dimenticandoci che
tra quei “padri” ci sono proprio i
nostri genitori, coloro che ci hanno
dato il dono più grande, quello del-
la vita ed ai quali siamo, comun-
que, legati da vincoli di amore e
profonda riconoscenza. Ciò che ci
unisce è molto più forte di ciò che
ci divide. Questa riflessione, tut-
t’altro che banale, viene fuori in
maniera quasi naturale dopo avere
visto film come
“Nebraska”
(USA
2013 - 115’). La storia esplora pro-
prio il rapporto tra Woody Grant
(interpretato dal bravissimo Bruce
Dern) ed il figlio David (Will For-
te). L’uomo, ormai in avanti con gli
anni, convinto di dovere riscuotere
una vincita di un milione di dollari,
parte insieme col figlio per un viag-
gio che li porterà a Lincoln, nel Ne-
braska. Non è un eroe, ha un pas-
sato da alcolista e qualche debito
di troppo. Durante il viaggio i due
faranno tappa a Omaha, città dalla
quale la famiglia era emigrata mol-
ti anni prima e luogo ancora pieno
di ricordi per il vecchio Woody.
La sceneggiatura funziona molto
bene e la fotografia è veramente in-
teressante. Da notare che il film è
girato interamente in bianco e ne-
ro, scelta stilistica un po’ azzarda-
ta, ma che riesce nell’intento di sle-
gare la narrazione dal tempo. La
vicenda si svolge ai nostri giorni,
ma potrebbe tranquillamente es-
sere ambientata negli anni ’50. Ben
fatti i dialoghi che, nella loro ap-
parente banalità, ci proiettano nel-
la profonda provincia americana,
distante anni luce da metropoli co-
me New York o Los Angeles. Molto
Cinema
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perDere
convincente il personaggio del fi-
glio David, che accompagna e as-
seconda il padre in questo folle
viaggio, nonostante il parere con-
trario di tutta la famiglia. A metà
strada tra il tenero e il rassegnato
si sorprende nello scoprire l’ “uo-
mo” che sta dietro il “genitore”.
Il film è un
road movie
un po’ ati-
pico, neorealista, molto ben diretto
da Alexander Payne, di cui segna-
liamo anche l’ottimo
“Sideways -
in viaggio con Jack”
(USA 2004 -
124’), simile nelle tematiche, ma
con un taglio più da commedia.
Nebraska
ha ricevuto 6 nomina-
tions agli oscar 2014 e il premio a
Cannes 2014 per la migliore inter-
pretazione maschile (B. Dern). La
pellicola si trova già nei circuiti
ho-
me video
, ne consigliamo a tutti la
visione, vecchi e giovani.
23
Giugno
/
Luglio 2015