di
Simone Capuani
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
33
Enogastronomia
Giugno
/
Luglio 2016
reno vulcanico e il clima mite si ri-
velarono ideali per quel frutto. La
prima raccolta fu un successo e
venne venduta al mercato locale.
Molto presto MacLouglin estese la
coltivazione dell'
Actinidia
a tutto il
suo terreno di 3 ettari. Diciotto an-
ni dopo, nel 1952, MacLouglin die-
de nuovo impulso al mercato del
kiwi
. 20 casse dei suoi frutti ven-
nero spedite in Inghilterra insieme
ad un carico di limoni. I frutti ven-
nero esposti al mercato di Covent
Garden, a Londra, e piacquero così
tanto che l’acquirente ne ordinò
immediatamente 1500 casse per la
stagione seguente. Da allora la ri-
chiesta di questo frutto fu un cre-
scendo a livello mondiale e di qui
la necessità di coltivazioni intensi-
ve. Fu così che nel 1959 nacque il
nome
kiwi
, che deriva da quello del
piccolo uccello simbolo della Nuo-
ed alla passione dei suoi agricoltori,
è il secondo produttore mondiale,
dopo la Cina, ed il primo nell’espor-
tazione. Nel nostro paese il kiwi
viene principalmente coltivato in
Emilia Romagna, Lazio, Piemonte
e Veneto. Negli ultimi anni la pro-
duzione commercializzabile ha rag-
giunto le 460.000 tonnellate, ma è
stata anche in grado di superare le
va Zelanda, nonché soprannome
del popolo neozelandese.
Alla fine del Novecento la sua col-
tivazione si diffuse anche in Europa
e soprattutto in Italia, dove i fratelli
Bollettini di San Benedetto del
Tronto esportarono la pianta della
varietà di
kiwi Hayward
negli anni
'70. Oggi l’Italia, grazie al suo clima
510.000, mettendo in evidenza il
forte potenziale produttivo. Come
detto l’Italia destina la maggior
parte della sua produzione ai mer-
cati esteri, in particolare ai paesi
dell’unione europea che continua-
no ad assorbire quasi l’80% del ki-
wi italiano. Negli ultimi anni nuove
varietà di kiwi a polpa verde e gial-
IL KIWI È UN FRUTTO RICCO
DI VITAMINA C <85 MG/100G=,
POTASSIO, VITAMINA E, RAME,
FERRO E FIBRE