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Enogastronomia

l'aspetto esteriore, mentre riman-

gono praticamente invariate sia le

loro qualità alimentari che la rela-

tiva importanza economica.

Sono quasi ignote le varietà del li-

mone rosso e del limone dolce che

danno frutti sempre agri, ma nel

contempo abbastanza dolci da po-

ter essere mangiati come frutta fre-

sca. Quando questi limoni giungo-

no a maturazione si deteriorano

nel giro di due o tre giorni, per cui

logicamente vengono consumati

dalla popolazione locale e riman-

gono sconosciuti su un mercato

più vasto.

Spesso si fa distinzione tra limoni

gialli e verdi, ma si tratta di una di-

stinzione meramente commercia-

le, in quanto i due tipi crescono

sullo stesso albero. Il limone verde

è il prodotto della fioritura estiva,

la quale viene spesso indotta arti-

ficialmente con l'assoluta privazio-

ne di irrigazione. In questo modo

si ottengono frutti dalla sottile buc-

cia verde e dalla polpa molto suc-

cosa. Possono rimanere immagaz-

zinati per lungo tempo e sopporta-

no bene trasporti e sbalzi di tem-

peratura, per cui vengono esportati

in tutto il mondo, mentre i loro

"fratelli" limoni invernali, coprono

il fabbisogno dei mercati interni.

Questo tipo di forzatura dell'albero

ne abbrevia la vita, ma si tratta di

una pratica molto vantaggiosa eco-

nomicamente, per cui generalmen-

te adottata in tutte le piantagioni.

Il limone viene coltivato in tutto il

mondo nella fascia subtropicale,

dove il clima è sufficientemente

caldo ed umido. Il produttore mag-

giore è l'India con il 16% della pro-

duzione mondiale di limone, subi-

to seguita dal Messico con il 14,5%

e l'Argentina con il 10%. Per quan-

to riguarda i paesi europei la Spa-

gna è il quinto produttore mondia-

le, mentre l'Italia è al decimo po-

sto. Dalla metà degli anni 1980,

tuttavia, l'importanza economica

della coltivazione del limone è in

fase di forte decremento. In Italia

il limone si coltiva a scopo produt-

tivo principalmente nel sud, in

particolare in Sicilia, Calabria e

Campania.

In media, la buccia del limone può

raggiungere il 40% del peso com-

plessivo, un altro 3% è rappresen-

tato dai semi. Pur trattandosi di

una media, il dato fa capire che il

SPESSO SI FA DISTINZIONE

TRA LIMONI GIALLI E VERDI,

MA SI TRATTA DI UNA

DISTINZIONE MERAMENTE

COMMERCIALE, IN QUANTO

I DUE TIPI CRESCONO

SULLO STESSO ALBERO

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