a cura di
Giovanni Corsaro
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
NON È UN PAESE
PER GIOVANI
“NOI RITENIAMO CHE LE
SEGUENTI VERITÀ SIANO DI PER
SE STESSE EVIDENTI; CHE TUTTI
GLI UOMINI SONO STATI CREATI
UGUALI, CHE ESSI SONO DOTATI
DAL LORO CREATORE DI ALCUNI
DIRITTI INALIENABILI, CHE FRA
QUESTI SONO LA VITA, LA LIBERTÀ
E LA RICERCA DELLA FELICITÀ”.
Q
uesto è uno dei più celebri
passaggi della Dichiarazione
d’indipendenza degli Stati
Uniti d’America del 1776, veramen-
te rivoluzionaria per l’epoca, asso-
lutamente all’avanguardia ancora
adesso, nel punto in cui garantisce
ad ogni essere umano di potere
perseguire le proprie aspirazioni,
ricercando - appunto - la realizza-
zione dei propri sogni. Secondo un
recente studio dell’Ocse, il nostro
Paese si avvia a un invecchiamento
della popolazione sempre più rapi-
do e con sempre maggiori dispari-
tà. La Penisola è già uno dei Paesi
più vecchi del mondo e lo diventerà
ancor di più: ci sono già 38 ultra-
65enni ogni 100 persone tra i 20 e
i 64 anni, contro 23 del 1980, ma
nel 2050 saranno 74 ogni 100. Sa-
rebbe opportuno analizzare le ra-
gioni di questo fenomeno, ma in
questa sede ci concentreremo sui
drammatici effetti che portano mi-
gliaia di giovani italiani emigrare
(sono stati quasi 50.000 nel solo
2016) per provare a cercare la pro-
pria strada all’estero. Li chiamano
“EXPAT” e di loro si occupa una
bella pellicola di Giovanni Verone-
si: “Non è un Paese per Giovani”
(ITA, 2017 - 105 minuti). La storia
racconta di due amici, Sandro e Lu-
ciano che fanno i camerieri in un
ristorante, ma hanno ambizioni più
grandi. La loro personale ricerca
dell’affermazione li porterà a Cuba,
dove conosceranno la terza prota-
gonista, Nora, interpretata dalla
bravissima Sara Serraiocco, un’ ita-
liana espatriata che in un modo o
nell’altro stravolgerà le loro vite. A
completare il cast Sergio Rubini ed
uno sfavillante Nino Frassica nel
ruolo di un imprenditore siciliano
che, stremato da tasse e “pizzo”, de-
cide di tentare la fortuna sull’isola
Cinema
inema
C
FILM
DA
NON
PERDERE
caraibica. A ben guardare, la circo-
stanza narrata, la ricerca di un fu-
turo migliore attraverso l’emigra-
zione “forzata” dall’altra parte del
mondo, sembra essere solo un pre-
testo per raccontare qualcosa di più
profondo: il viaggio all’interno del-
la propria anima alla ricerca di se
stessi. E sarà proprio grazie a que-
sta esperienza che i protagonisti,
interpretati da due giovani attori
emergenti, Filippo Scicchitano e
Giovanni Anzaldo, troveranno -
ognuno a modo suo - la propria
strada. Interessante la scelta della
location, quell’isola di Cuba che è
lontana anni-luce dall’economia di
tipo occidentale, ma che rappre-
senta ancora una frontiera dove, la
natura e il carattere della popola-
zione da una parte, l’ideologia che
ancora imperversa dall’altra, ne
fanno un luogo quasi magico, una
terra dove ogni sogno sembra rea-
lizzabile, ma dove l’incubo può sor-
prendere dietro ogni angolo. La
realizzazione del film è pregevole,
non a caso ha ricevuto tre candida-
ture ai nastri d’argento 2017, ab-
biamo apprezzato la fotografia e la
colonna sonora curata da Giuliano
Sangiorgi dei Negramaro.
Molto bello il finale con una parte-
cipazione “inconsueta” dello scrit-
tore Sandro Veronesi, fratello del
regista Giovanni. La pellicola, usci-
ta nelle sale la scorsa primavera,
ha avuto un buon riscontro sia di
pubblico che di critica. Attualmen-
te è disponibile nei circuiti di ho-
me-video e digital delivery.
Nel complesso un filmmolto bello,
da vedere e che emozionerà di si-
curo.
n
21
Novembre
/
Dicembre 2017