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Frog

23

Arte&cultura

Novembre

/

Dicembre 2017

L’intera mostra fa volutamente ri-

ferimento al solo territorio della

Serenissima che, all’epoca, esten-

deva il suo dominio tra l’Egeo e la

Lombardia orientale. A ritrarre

questa schiera di personaggi sono

artisti come Giovanni Bonconsi-

glio, Pier Maria Pennacchi, Vin-

cenzo Catena, Francesco Bissolo,

lo stesso Giorgione, Giovanni Ca-

riani, Tiziano Vecellio, Lorenzo

Lotto, Andrea Previstali, Bartolo-

meo Veneto, Bernardo Licinio, Do-

menico Capriolo, Jacopo Bassano

e Paolo Veronese. Nei ritratti tutti

indossano abiti realizzati con tes-

suti e complementi il cui costo era,

per l’epoca, folle. Per testimoniare

status symbol, raffinatezza e capa-

cità di spesa, in un mondano trion-

fo dell’apparenza. Accanto ai ri-

tratti, come in tutte le sezioni della

mostra, preziosi esemplari di tes-

suti d’epoca.

Anche nel nucleo successivo dedi-

cato al Seicento, il lusso si pone co-

me fattore di distinzione identita-

Usciti dal Museo, il percorso rag-

giunge i “luoghi di Giorgione”

nell’antico centro cittadino: il Duo-

mo, la Torre Civica, lo Studiolo di

Vicolo dei Vetri, la Casa Costanzo,

la Casa Barbarella. In queste sug-

gestive ambientazioni il pubblico è

invitato ad ammirare gli esiti at-

tuali della grande tradizione vene-

ziana della tessitura. Per secoli la

manifattura tessile ha rappresen-

tato l’industria più fiorente del Ve-

neto, con molte migliaia di occu-

pati. Delocalizzate le produzioni

industriali, a testimoniare questa

importantissima tradizione sono

rimasti i laboratori di alta gamma.

Dalle sensazionali Rubelli e Bevi-

lacqua di Venezia, alla Bottoli di

Vittorio Veneto, che alleva pecore

nere per evitare la tintura del fila-

to; dalla Bonfanti di Mussolente,

con i suoi inconfondibili arazzi, al-

la Paoletti di Follina, che tesse un

tartan senza pari; dalla Serica 1870

di Follina, che riesce a collocare le

sue impalpabili sete sul mercato ci-

nese, fino alla “fabbrica lenta” di

Bonotto a Vicenza.

La Galleria del settecentesco Tea-

tro Accademico ospita, invece, i te-

lai e la straordinaria produzione di

Carlo Scarpa della Tessoria Asola-

na, oggi non più sul mercato.

La mostra, promossa dal Comune

di Castelfranco Veneto con il Mi-

nistero dei Beni e delle Attività

Culturali e del Turismo e la colla-

borazione dell’Associazione Vene-

to Museo Sistema, è curata da Da-

nila Dal Pos, la studiosa cui si deve

l’allestimento del Museo Giorgio-

nesco, museo che sino al 4 marzo

2018, ospita questa rassegna.

n

ria, quel lusso che consiste da sem-

pre nell’impiego di materiali e di

manifatture di grande pregio e di

altissimo costo.

L’ultimo nucleo a raccontare la sto-

ria della manifattura tessile vene-

ziana, in un percorso ancora una

volta sviluppato tra arte e raffinato

artigianato, è quello dedicato al

‘700. Qui, ancora accanto ai ritratti,

viene esibita la prestigiosa collezio-

ne tessile settecentesca del Duomo

di Castelfranco, insieme con abiti,

corpetti, guanti e borsette dell’epo-

ca, provenienti da Palazzo Moceni-

go a Venezia. La commistione tra

sacro e profano è più apparente che

reale. Spesso infatti le sontuose ve-

sti dismesse dalle grandi dame fi-

nivano con l’essere portate sull’al-

tare sotto forma di piviali o pianete,

intessute di fili di seta e oro.

Si svela

una innovativa

storia

del costume