molti giovani lamentano l’assenza di formazione in-
novativa e la gran parte degli investimenti dei piani
formativi sono spesso rivolti alle nozioni di base per i
neoassunti, all’adempimento degli obblighi di legge e
ai prodotti commerciali. Insomma, manca spesso una
visione prospettica verso il futuro della categoria.
Forse perché troppi banchieri stanno ancora alla fi-
nestra e sono impegnati nel consolidamento del set-
tore più che nella ricerca di un modello di servizio che
non sia destinato a cambiare ogni 12 mesi. Come FABI
è da tempo che stiamo chiedendo un nuovo modello
di banca al servizio dell’occupazione e del Paese, che
degli istituti di credito. Se la nostra prospettiva di fu-
turo non convince alcuni banchieri, forse basterebbe
riflettere su quel 73% rilevato da Demia, che preferisce
ancora rivolgersi a consulenti formati e qualificati. Il
rinnovo del prossimo Contratto Collettivo Nazionale
di Lavoro potrebbe essere un’occasione anche per ri-
portate il lavoro del bancario ad essere un mestiere
ad alta attrattività per i giovani.
Sarebbe sufficiente che alcuni nostri interlocutori
smettessero di guardare il futuro attraverso il filtro di
un binocolo, perché è molto più vicino di quello si
possa immaginare.
n
ditoriale E4
Editoriale
metta in primo piano la soddisfazione di famiglie e
imprese, ragionando in un'ottica di medio/lungo ter-
mine e non di corto respiro. Le banche, secondo noi,
dovrebbero puntare sulla consulenza fiscale, previ-
denziale, tecnologica, finanziaria, commerciale a fa-
miglie e imprese, riportando anche all'interno del pro-
prio perimetro attività in precedenza esternalizzate.
In maniera così da offrire una consulenza ancora più
vasta e qualificata a costi accessibili per gli utenti e
creando le condizioni per mantenere e aumentare i li-
velli occupazionali. In quest'ottica, le nuove tecnologie
possono essere un volano per lo sviluppo della filiale
e non uno strumento per abbattere l'occupazione.
Sono idee utili che, per essere realizzate, hanno tutta-
via bisogno di trovare riscontro nei piani formativi
il 73% delle persone intervistate preferisce andare in
filiale per effettuare un nuovo investimento, il dubbio
che l’obiettivo resti, ancora una volta, il contenimento
del costo del lavoro rimane alto.
In questa corsa alla difesa dei posti di lavoro del sin-
dacato e all’assalto ai costi del personale da parte degli
istituti di credito, resta irrisolto un altro nodo fonda-
mentale per il futuro del settore: l’attrattività per i gio-
vani al mestiere del bancario.
La categoria è sempre più schiacciata tra impegni
commerciali e ampie responsabilità professionali;
IN QUESTA CORSA ALLA DIFESA DEI
POSTI DI LAVORO RESTA IRRISOLTO
UN ALTRO NODO FONDAMENTALE
PER IL FUTURO DEL SETTORE:
L’ATTRATTIVITÀ PER I GIOVANI
AL MESTIERE DEL BANCARIO