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Aprile
/
Maggio 2018
P
er la prima volta dall’inizio
della grande crisi economi-
ca, e quindi ci riferiamo al-
l’ultimo decennio, il Fondo Mone-
tario Internazionale ha rivisto al
rialzo le stime di crescita del nostro
Paese.
Un segnale importante, un patri-
monio da custodire e far crescere
con cura, un barlume di luce alla
fine di un tunnel che probabilmen-
te nessuno immaginava avrebbe
potuto essere tanto lungo. L’Italia
sembra aver così finalmente ag-
ganciato il treno della crescita e,
nonostante si posizioni negli ultimi
vagoni, la promozione da parte
dell’organizzazione internazionale
guidata da Christine Lagarde fa
ben sperare nel futuro e nell’avvio
di una fase di espansione di cui le
banche potranno di sicuro benefi-
ciare per rilanciare la propria red-
ditività.
Certo, non è tutto oro quello che
luccica: a pesare c’è ancora l’anno-
so problema degli NPL che grava-
no sui bilanci e, in particolare, gli
effetti dell’applicazione dell’adden-
dum fortemente voluto dalla Vigi-
lanza europea, il cui pericolo, tut-
tavia, sembra essere stato scongiu-
rato in virtù di vincoli più morbidi
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Ludovico Paganelli
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