di
Wladimir Brotto
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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Attualità
Aprile
/
Maggio 2018
C
ome poter sensibilizzare sempre di più i giovani ad es-
sere artefici del loro destino? Difficile. In un periodo
storico in cui, tra precariato e flessibilità, mettersi in di-
scussione può diventare seriamente rischioso. E poi, il coin-
volgimento è davvero la strada giusta? A volte, capita di porsi
questa irrituale domanda.
Dando uno sguardo alle statistiche che trattano del rapporto
tra giovani e lavoro, in Italia il quadro che ne esce è piuttosto
allarmante e non sembra proprio essere di buon auspicio per
il futuro dei giovani. In fondo, si tratta della prima generazione
dal dopoguerra destinata a stare peggio di quella precedente.
Ormai i
neet
hanno superato i due milioni e il loro numero
sembra ben distante dal diminuire e chi riesce ad entrare nel
mondo del lavoro, si trova spesso a vivere situazioni aziendali
di precariato e di profonda incertezza.
In questo difficile contesto, grazie alla FABI e alle altre orga-
nizzazioni sindacali è stato possibile costruire nel settore ban-
cario dei paracadute e dei salvagente da utilizzare all’occor-
renza. Lo strumento principale resta il fondo di solidarietà,
che ha consentito esodi volontari ed incentivati e, insieme col
fondo per l’occupazione, la stabilizzazione e l’assunzione di
tantissimi giovani.
Concludendo, direi che tutto sommato, si può rispondere alla do-
manda iniziale. L’aver introdotto quegli strumenti contrattuali
utili anche a disegnare un futuro per le nuove generazioni, con-
tribuisce a rafforzare la tesi secondo cui lo strumento della parte-
cipazione attiva e della proposta resta sempre lamodalitàmigliore
per trovare soluzioni al passo con le esigenze e per contribuire a
costruire il futuro sostenibile che vogliamo.
n
CHIAVEPER
ILFUTURO
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