LAFORZA
dell’abitudine
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di
Alessandro De Riccardis
Coordinatore Nazionale FABI Giovani
ditoriale ET
utti sanno che l’uomo, per de-
finizione, è l’essere che me-
glio si abitua ad ogni situazio-
ne, contesto e ambiente. Anche la
teoria dell’evoluzione di Darwin si
basa sulla capacità che l’uomo ha
avuto negli anni di adattarsi e,
quindi, abituarsi ad ogni tipo di ha-
bitat e di alimentazione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito
ad un avvicendarsi di cattive abitu-
dini all'internodelmondodel lavoro;
in banca, per esempio, le “nuove cat-
tive abitudini” hanno generato una
serie di cosiddetti “rischi professio-
nali” spesso non contemplati dai da-
tori di lavoro, ma che necessitano di
Settembre
/
Ottobre 2019
frequente approfondimento e, nei
casi peggiori, di un interventodapar-
te delle Organizzazioni sindacali.
Troppo spesso siamo stati costretti
a denunciare le irrispettose moda-
lità di fruizione della formazione e
delle prestazioni straordinarie non
retribuite che, a nostro modo di ve-
dere, costituiscono non solo una
scorretta “prassi consolidata” al-
l'interno del settore, ma una vera e
propria falla all'interno del sistema
di relazioni sindacali.
L'abitudine, come specificato nel
dizionario, è “la tendenza alla con-
tinuazione o ripetizione di un de-
terminato comportamento, colle-
gabile a fattori naturali o acquisibili
e riconducibile al concetto di con-
suetudine o di assuefazione”.
Certo, perché negli ultimi anni i la-
voratori e le lavoratrici, si sono as-
suefatti a quella sensazione di di-
sagio che si prova nel fare qualcosa
di sbagliato, come se tutto fosse
normale.
“SI FA L’ABITUDINE
A TUTTO, ANCHE
AL CONTINUO
PEGGIORAMENTO
DI CIÒ CHE GIÀ ERA
AI LIMITI DELLA
SOPPORTAZIONE”
SOSTIENE COETZEE