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Editoriale
Troppo spesso abbiamo sentito la
frase “si è sempre fatto così” oppu-
re “qui funziona in questo modo”,
generando malsane abitudini che
delegittimano gli accordi sotto-
scritti e snaturano i principi della
contrattazione collettiva.
Come abbiamo specificato in di-
verse assise, per la FABI e le alte
organizzazioni sindacali, lo straor-
dinario non retribuito costituisce
una violazione gravissima.
sto nella piattaforma per il rinnovo
del CCNL.
Ma probabilmente non sarà suffi-
ciente. Riteniamo imprescindibile
una forte presa di coscienza da
parte di tutti gli attori coinvolti
che, consci dei rischi che si corro-
no, dovrebbero fare un passo in
avanti per porre fine ad un feno-
meno eticamente inaccettabile.
È evidente che le buone abitudini
si prendono nella stessa maniera
delle cattive, ed è anche nostro
compito condividerle, promuover-
le ed integrarle; gli inglesi le chia-
mano
“best practices”
e nel futuro
dovranno essere la spina dorsale
del welfare aziendale.
Se vogliamodavvero crescere inque-
sta direzione è necessario un con-
fronto costante e nutrito, che metta
solide basi per il futuro e che ridia ai
lavoratori e alle lavoratrici la dignità
di riporre la penna nel cassetto e de-
dicarsi alla propria vita privata.
Oggi, però, si preferisce usare il si-
lenzio. Quel silenzio assordante che
qualche banchiere utilizza spesso
alle nostre richieste di rispettare gli
accordi, quel silenzio che, invece,
qualcuno dovrebbe avere per ri-
spetto delle norme calpestate.
La FABI di certo non si abituerà a
questa situazione, continuerà a
monitorare e intervenire in ogni
Gruppo bancario, segnalando i casi
di irregolarità riscontrati.
Siamo convinti che da questa bat-
taglia usciremo ancora una volta
vincitori, anche se qualcuno non ci
crede e si nasconde dietro qualche
circolare fuorviante, in attesa che
il tempo e l’abitudine facciano la
loro parte.
n
È EVIDENTE CHE LE BUONE ABITUDINI
SI PRENDONO NELLA STESSA MANIERA
DELLE CATTIVE, ED È ANCHE
NOSTRO COMPITO CONDIVIDERLE,
PROMUOVERLE ED INTEGRARLE
Ma non solo, la corretta gestione
del processo garantirebbe nuova
occupazione, e tutelerebbe i lavo-
ratori dal rischio di mancata coper-
tura assicurativa Inail.
È compito delle organizzazioni sin-
dacali intervenire ed interrompere
questo circolo vizioso, inserendo
stringenti norme all'interno degli
accordi aziendali, presidi costanti
e sanzioni per chi non rispetta gli
impegni presi, come anche propo-