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Viaggi
Febbraio
/
Marzo 2020
di
Andrea Fanesi
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
A
lzi la mano chi non ha mai
pensato almeno una volta
“lascio tutto e vado a vivere
in
Polinesia!
Credo
che
la
Polinesia
nell’imma-ginario
collettivo
simboleggi
ap-pieno
quei
paradisi lontani in cui ognuno di
noi vorrebbe rifugiarsi per
ritornare in pace con se stessi e
con
il
mondo
intero.
Paul Gauguin si ritirò in questi
luo-ghi, circondato da un mare
cristal-lino abitato da delfini e
balene per riuscire a superare
quel senso di oppressione che la
società occiden-tale gli aveva
trasmesso, ma devo dire che
ancora oggi il potere tera-
peutico di questi luoghi è rimasto
invariato per chi è affetto dal “mal
di vivere”.
Purtroppo, questo angolo di para-
diso non è alla portata di tutti, visti
i prezzi proibitivi, ma organizzan-
doci con parecchi mesi di anticipo
e uscendo fuori dal circuito delle
grandi catene alberghiere, si può
vedere una Polinesia sicuramente
più vera ed economica.
Appena scendiamo dall’aereo a Ta-
hiti ci rendiamo conto che la Poli-
nesia è pervasa da un’energia vitale
che si sprigiona dappertutto.
Per fortuna, la globalizzazione tu-
ristica non ha colpito appieno que-
sti posti e, anzi, devo dire che gli
abitanti, benché siano passati at-
traverso le epoche coloniali, tengo-
no moltissimo a rivendicare l’uti-
lizzo della lingua locale e a mante-
nere vive le usanze tipiche.
Se avete la possibilità di andare a
Papeete a luglio, dovete visitare
L’Heiva, il festival locale con gare
di balli e competizioni sportive, ar-
rampicata sulle palme o gara di
apertura di cocchi, bevendo del lat-
te di cocco e assaggiando i prodotti
tipici a base di pesce in uno dei
tanto
food truck
che troviamo.
Ci lasciamo trasportate dai profu-
mi di ananas e zenzero e, prenden-
Paul Gauguin si ritirò in questi
luoghi, circondato da un mare
cristallino abitato da delfini e
balene per riuscire a superare
quel senso di oppressione
che la società occidentale
gli aveva trasmesso