IL CREDITO IRPEF O “BONUS RENZI”
Nei numeri precedenti abbiamo approfondito gli
aspetti dei Fondi Pensione Chiusi o Negoziali. Costi
di gestione, rendimenti, tassazione e deducibilità fi-
scale.
Oggi torniamo sull’aspetto della deducibilità fiscale
per scoprire un altro possibile vantaggio derivante
dall’ importo versato.
Ogni anno è possibile portare in deduzione dal pro-
prio reddito imponibile i contributi versati a favore
della previdenza complementare fino ad un massimo,
per anno, di 5.164,57 euro.
I contributi versati ogni anno nella propria forma
pensionistica hanno un grande beneficio immediato:
abbattere l’imponibile fiscale ai fini IRPEF. I versa-
menti sono sottratti dal reddito dichiarato prima che
venga applicata l’aliquota progressiva prevista, di
conseguenza ci sono meno imposte da versare.
Ma questo come ci porta al Bonus Renzi?
Il “Bonus Renzi” è entrato in vigore grazie all’art. 1
del D.L. n. 66/2014, poi confermato a regime e, infi-
ne, profondamente modificato col Decreto Legge n. 3
del 5 febbraio 2020.
Infatti, fino al 30 giugno p.v., l’importo mensile di 80
euro del cosiddetto Bonus Renzi rimane in capo ai la-
voratori con un reddito imponibile complessivo dagli
8.001 euro fino ai 24.600; dai 24.601,00 euro a
26.600,00 euro il bonus scende d’importo a seguito
dell’applicazione della seguente formula: 960 x
(26.600-reddito complessivo)/2.000.
A partire dal 1° luglio 2020 sparirà il bonus Renzi e
scatteranno le misure di riduzione del cuneo fiscale,
modulate come di seguito indicato:
z
l’importo del bonus si innalzerà da 80 a 100 mensili
per chi ha un reddito annuo fino a 26.600 euro lor-
di;
z
coloro che percepiscono un reddito da 26.601 euro
a 28.000 euro, avranno un incremento di 100 euro
al mese in busta paga;
11
Welfare
Aprile
/
Maggio 2020
elfare
W
a cura di
Matteo Forzanini
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
chiusi o negoziali
In questo numero trattiamo
un aspetto fiscale dei Fondi
Pensione e un vantaggio
in particolare al quale si può
accedere con il loro utilizzo
FONDI
PENSIONE