di Gianluca Capuano
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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Sport
port Slo sport del futuro
C
redo che non esista una sola persona all’inter-
no della mia cerchia di amici che negli ultimi
due anni non abbia provato almeno una volta
a giocare a padel. ‘Non ci hai mai giocato??! Devi pro-
vare, vieni con noi, è superdivertente e facilissimo da
imparare, dai è piaciuto pure al Luca’ (re del ‘fancaz-
zismo’ della nostra comitiva, gli risulta faticoso per-
sino giocare una partita di calcio sulla Playstation).
Così qualche tempo fa, nonostante le mie remore
(adoro guardare il tennis e mi piacerebbe saperci gio-
care, ma ahimè devo ammettere di non esserci pro-
prio portato) ho deciso di provarci. Il risultato non è
stato purtroppo dei migliori anche se mi sono diver-
tito come un matto, ma non posso che prendermela
con me stesso, diciamo che non ho resistito al ‘richia-
mo del muro’ e più che a padel sembrava stessi gio-
cando a squash vista la forza bruta con cui colpivo la
pallina e la facevo sbattere direttamente sul muro
senza che prima toccasse per terra (perdendo ovvia-
mente un sacco di punti per strada).
Mutuato dal tennis, il padel venne inventato da un
gentiluomo messicano, il signor Enrique Corcuera,
alla fine degli anni ’60: la sua intenzione era quella
di costruire un campo da tennis all’interno della sua
proprietà ma, a lavori già iniziati, si rese conto che le
dimensioni del campo sarebbero state decisamente
ridotte a causa di un muro che non sarebbe riuscito
a spostare. Da qui l’idea di utilizzare i muri come par-
te integrante del campo e modificare alcune regole
del tennis per creare un nuovo gioco. Da quel mo-
PADEL