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di Maria Chiara Wang

Esecutivo Nazionale FABI Giovani

iovani, arte, lavoro

G

20

“L

e faremo sapere”… è l’inizio dell’attesa. Uno

dei commiati più penosi, nel senso letterale

del termine, la porta di accesso ad un alta-

lenarsi di stati d’animo tra cui l’ansia fa da padrona. Il

‘non sapere’ diventa la sfida più grande dopo quella di

ottenere il tanto agognato posto di lavoro!

A questo “rito di passaggio” Stefano Bolcato, pittore

contemporaneo, dedica un acrilico su tela.

I suoi quadri, che hanno l’immediatezza di una pola-

roid, sono delle piccole scene di vita quotidiana, delle

epifanie, ovvero rivelazioni di momenti nodali della

nostra esistenza.

L’utilizzo dei giocattoli drammatizza – per contrasto

– il soggetto rappresentato; la riflessione che ne nasce

si muove, così, tra l’ironico e l’amaro.

Dovremmo, quindi, parlare di alter-ego più che di l-

ego! Un altro io, una figura diversa da me, che rivela

qualcosa di me, di quello che vivo, che sento, che faccio

e di come lo faccio.

Una sorta di specchio che consente di vedersi da un

punto di vista esterno e di mettersi in discussione.

Per questo, da sempre, il tema del doppio attrae e re-

spinge, affascina e inquieta.

Il riflesso di se stessi, la manifestazione della propria

identità sono alla base di una filosofia dell’immagine

che ha dato vita a diversi capolavori letterari, cinema-

tografici e pittorici. Uno su tutti:

Il ritratto di Dorian

Gray

di Oscar Wilde.

Giovani, arte, lavoro

STEFANO BOLCATO

LE FAREMO SAPERE