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di

Simone Capuani

Esecutivo Nazionale FABI Giovani

25

Enogastronomia

Settembre

/

Ottobre 2015

ti semi. In Italia vengono prodotte

circa 580.000 tonnellate di meloni

e in Europa siamo secondi solo alla

Spagna, che guida la classifica con

un milione di tonnellate. Il suo ab-

binamento dal punto di vista ga-

stronomico con il prosciutto era

inevitabile in un paese che fa di

quest’ultimo una delle sue eccellen-

ze. Il prosciutto crudo, infatti, un

tipico salume italiano, che viene ot-

tenuto dalla salatura a secco della

coscia del maiale. La produzione

del prosciutto in Italia risale alla ci-

viltà etrusca e a quella romana. Vi

sono molte varietà di prosciutto

diffuse da nord a sud in tutta la pe-

nisola, fra queste ricordiamo il pro-

sciutto crudo di Parma, quello di

San Daniele, il Veneto Berico-Eu-

ganeo, quello Toscano, il crudo di

gnatura, stagionatura, sondaggio e

marchiatura. Analogamente anche

il prosciutto di San Daniele ha il

suo disciplinare e così pure molti

altri di quelli presenti sul nostro

territorio. Vi sono però delle parti-

colarità che differenziano i vari

prosciutti e conferiscono agli stessi

quel gusto che li rende appetibili ai

più diversi palati, certamente il mi-

croclima di San Daniele permette

una stagionatura impossibile altro-

ve, la dolcezza del prosciutto di

Montagnana è sicuramente qualco-

sa di unico, l’affumicatura del cru-

do di Sauris è una peculiarità, il

prosciutto dei Nebrodi si ottiene da

una razza nera semibrada, che si

nutre di ghiande, quelli della Val

Vigezzo si ottengono da suini che

pascolano in alpeggio. Ogni pro-

sciutto ha dunque caratteristiche

uniche e irripetibili, pur restando

un prodotto di facile digeribilità e

alto valore nutrizionale ideale per

sportivi, bambini e anziani.

Sta a noi scegliere quello che più ci

aggrada e abbinarlo, come nella

migliore tradizione, ad un buon

melone per farne un tipico piatto

estivo. Buon appetito a tutti.

n

Norcia, quello di Faeto, il prosciut-

to crudo di Sauris, quello siciliano

dei Nebrodi e quelli della Val Vi-

gezzo e della Val d’Aosta. Questi

prosciutti vengono prodotti in ter-

ritori ben delimitati e rispondono

a particolari requisiti, seguono

inoltre dei rigidi disciplinari, che ne

garantiscono origine e qualità. Ad

esempio, il prosciutto di Parma ol-

tre ad essere prodotto in una ben

determinata area geografica segue

un rigido disciplinare, che regola le

fasi della lavorazione: isolamento,

raffreddamento, rifilatura, salagio-

ne, riposo, lavatura-asciugatura,

pre-stagionatura, toelettatura, su-